Sala alla camera ardente di Gino Strada: "Spero che l'assenza dei politici sia dovuta soltanto alle vacanze".
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I volontari e i sostenitori del medico sono arrivati da tutta Italia. Fabio Fazio: “La sua morte lascia un grande vuoto“.
Camera ardente Gino Strada: l’ultimo saluto
Centinaia di persone in fila a Milano, sin dal mattino, fuori dalla sede di Emergency per dare l’ultimo saluto al fondatore dell’Ong che ha curato 11,5 milioni di persone nel mondo dal 1994. Nella giornata di domenica 22 agosto si sono presentate oltre 4mila persone che hanno portato il proprio tributo alla camera ardente con l’urna delle ceneri di Gino.
Camera ardente Gino Strada: le parole del sindaco Sala
Il primo cittadino accompagna Renzo Piano. All’uscita dalla camera ardente, ha annunciato che l’assenza della visita di esponenti politici si augura “sia solo dovuto al momento di vacanza. Sarebbe stato certamente importante anche che tanti (politici, ndr) fossero venuti in questi giorni, ma speriamo che si possa lavorare nella sua memoria. Però bisogna andare avanti, quindi spero che questo insegnamento che lui ha lasciato guidi le azioni della politica. C’è questo valore della gente che lascia e quindi continuare a lavorare assieme è obbligatorio”.
Camera ardente Gino Strada: il viaggio da Roma
Oltre alle persone con i fazzoletti dell’Anpi al collo, c’è anche chi, pur di non mancare, ha fatto un viaggio in pullman di svariate ore da Roma: è il caso di Caterina Cardiani, 65 anni, che annuncia “Non lo conoscevo ma da sempre verso quello che posso all’associazione che cura i malati e i feriti di guerra senza chiedere i documenti, vedendo solo l’uomo che ha bisogno, l’essere umano. Gino era un santo, come lui non ce ne sono più”.
Camera ardente Gino Strada: gli amici
Il conduttore televisivo Fabio Fazio, grandissimo amico di Gino Strada, è stato tra i primi ad entrare alla camera ardente. Si è fermato a parlare a lungo con Simonetta Gola -seconda moglie del chirurgo, accanto a lui in Normandia al momento del decesso improvviso-. Fazio, non riesce a nascondere gli occhi lucidi di pianto, e annuncia “Ho avuto il privilegio di conoscerlo ed essere suo amico. Era una di quelle persone capaci di dire parole esperienziali, parlava di cose concrete, curava le vite di tutti, senza fare distinzioni. Lascia un grande vuoto, ma questo è il momento di stare vicini ad Emergency, alla figlia Cecilia Strada, alla moglie Simonetta. Io lo farò con gratitudine per tutto quello che mi ha insegnato”.
Presente anche don Antonio Mazzi -fondatore della comunità Exodus- che annuncia “Questa morte ha un valore profetico e ci dice che dobbiamo essere uniti noi che facciamo parte del terzo settore, andare oltre alle parrocchiette e lottare per i diritti delle persone, di tutti gli uomini senza distinzioni”.
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