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Ritorno a scuola a Milano: alunni felici ma qualche assembramento

Ritorno a scuola per gli studenti di Milano, ma come sarà andata? Ecco il bilancio dei primi giorni tra la felicità degli alunni e qualche difficoltà.

ritorno a scuola milano
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Ritorno a scuola per i tanti studenti delle scuole superiori di Milano. Un ritorno agognato, desiderato, ma anche difficoltoso per assicurare a tutti di poter tornare in presenza ma in sicurezza. Gli stessi studenti di Milano infatti nelle loro proteste per ritornare a scuola, hanno sempre sottolineato come il ritorno dovesse avvenire prendendo però alcune precauzioni. Entriamo allora a scuola e capiamo come si stanno svolgendo le lezioni e cosa si è fatto per mettere in sicurezza gli alunni.

Il ritorno a scuola a Milano

Il primo problema da dover affrontare al ritorno a scuola a Milano è legato alla figura principale: il docente. In molti infatti sono stati sorpresi dall’improvviso ingresso in zona arancione e non hanno fatto in tempo a ritornare a Milano per lunedì. Già a dicembre infatti molte scuole sono state costrette a chiudere prima proprio perché una parte dei docenti proviene da zone fuori Milano e fu costretto a partire prima del passaggio in zona rossa. Franco Tornaghi, dirigente dell’istituto tecnico Maxwell, intervistato da La Repubblica ammette: “Tra le assenze per Covid e quelle per altri impedimenti è difficile coprire tutte le ore necessarie: non posso far venire gli studenti a scuola per fare ore di sostituzione e ho bisogno di collaboratori per garantire l’igienizzazione”.

Restano poi le difficoltà legati agli spazi. Se da un lato c’è al momento solo la presenza del 50% degli studenti dall’altro è evidente che già solo così mancano gli spazi. Così nelle scuole si occupano i laboratori, fondamentali per arricchire la didattica. Luca Azzolini, dirigente del Frisi, intervistato da La Repubblica ammette: “per far rientrare la metà della classi anche per le materie canoniche dobbiamo per forza ridurre parte dei laboratori. Abbiamo provato varie opzioni, ma avremmo sforato i limiti previsti dalla prefettura.” Ma il punto è: cosa succederà quando si potrà passare al 75%?

Altro punto importante e diffuso un po’ ovunque sono gli assembramenti fuori scuola, che preoccupano, come ci si preoccupa quando si crea folla alla Galleria Vittorio Emanuele. In quel caso i vigili intervengono per limitare gli ingressi, forse è il caso di prevedere qualcosa di simile anche fuori le scuole, ma per il momento non sembra esserci in programma. In ultimo preoccupano i contagi nelle scuole, anche se all’interno delle scuole, da quando è iniziata l’epidemia, si sono registrati pochissimi casi. Ma anche qui, se si vuole essere certi che ciò non accada e si vuole mantenere la scuola aperta serve trovare la soluzione, come ad esempio inserire tamponi rapidi. In merito sta lavorando Milano in Comune, che ha proposto in consiglio comunale l’introduzione di tamponi a prezzi calmierati. Ma anche su questo fronte nessuna novità.

Bene invece sul fronte trasporti. Le navette ad uso esclusivo degli alunni stanno funzionando e nessuno sembra lamentare assembramenti sui mezzi pubblici. Lunedì 25, primo giorno di ritorno a scuola, una vera e propria squadra è scesa in campo per orientare gli studenti.

In ultimo non potevamo inserire il punto di vista di coloro dei protagonisti della scuola: gli studenti. Gli studenti sono ovviamente felici ma non tutti. Già da martedì al Liceo Steiner alcuni hanno continuato la protesta: “Troppa poca presenzalamentano, e vogliono ricordare a tutti che la scuola deve essere una priorità. A giudicare dai problemi riscontrati, c’è effettivamente ancora qualcosina da migliorare.

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