La Polizia di Milano ha fermato il presunto aggressore che mercoledì 15 luglio 2020 si è reso responsabile dello stupro consumatosi al Monte Stella ai danni di una donna di 45 anni.
Si tratta di un uomo di 24 anni di origine africana senza fissa dimora che dovrà ora rispondere dell’accusa di violenza sessuale.
Fondamentali per il fermo dell’uomo sono state le analisi del Dna sui resti biologici rinvenuti nel punto, lontano dai viali pedonali più battuti, in cui ha avuto luogo la violenza. Inizialmente gli investigatori della Mobile, coordinati da Marco Calì e Achille Perone, si erano basati sulle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza allo scopo di ricostruire il percorso dell’uomo e la sua fuga.
Per risalire alla sua identità hanno quindi proceduto a scandagliare il quartiere presso cui gravitava senza mai perderlo di vista per evitare che potesse rendersi responsabile di altre violenze. Hanno quindi atteso le analisi della Scientifica sui campioni di Dna prelevati per avere la certezza necessaria che si trattasse del violentatore. Una volta avuta la conferma hanno dato il via al fermo. A coordinare le indagini vi sono il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e il sostituto Monia Di Marco che alle 11 di giovedì 23 luglio terranno una conferenza stampa per spiegare i dettagli.
La vittima dello stupro si era recata al Monte Stella insieme al suo cagnolino, per recuperare il quale si era recata in un sentiero secondario. Qui si è imbattuta nel suo aggressore che l’ha gettata a terra per poi abusare di lei. Violenze durante le quali l’uomo l’ha anche minacciata di avere un coltello con sé e di non raccontare nulla a nessuno. Quando poi si è allontanato, la donna ha trovato un runner che, insieme ad un altro podista che aveva il telefono con sé, ha chiamato i soccorsi che l’hanno condotta al centro antiviolenza della Mangiagalli.