Nicola Mette è un artista militante che mette in gioco il proprio corpo per realizzare performance di denuncia sociale.
È un artista militante, che vive tra Milano, Roma e Sardegna. Le sue performance indagano i cambiamenti del comportamento individuale e sociale in diversi ambiti e contesti, dalla sessualità ai conflitti geopolitici. Nicola Mette è impegnato da anni a “smascherare le ipocrisie”, siano esse morali, politiche o sessuali, cercando sempre però di non scadere nello sterile moralismo. A partire dal 2001 ha messo in campo performance-azioni in cui metteva in gioco il proprio corpo, mostrandosi in una sfera intima e personale. In una delle sue ultime performance, al largo di Porto Venere, si è ad esempio abbandonato a un gommone in balia delle onde del mare. Tinta la pelle di nero, ha voluto così denunciare la situazione dei migranti nelle acque italiane. Ed è proprio lui che, vestito da finto paziente dei reparti Covid, e munito di flebo, sabato 4 luglio ha passeggiato per le strade di Milano, in un’opera chiamata “Urbi et orbi”.
Finto paziente Covid: la performance
La performance si è svolta lungo le strade di Milano il giorno 4 luglio. Essa si è posta come obbiettivo quello di ricordare le vittime del Coronavirus, in particolare quelle della Lombardia. Vestito come un paziente di ospedale, Nicola Mette ha passeggiato per la città e ha persino preso la metropolitana. Il nome della performance “Urbi et orbi“, riprende la benedizione impartita da papa Francesco il 27 marzo in una San Pietro deserta. In questo modo la comunicazione religiosa diventa una comunicazione estesa a tutti i cittadini, un messaggio che vuole arrivare ovunque. La performance vuole essere una denuncia “nei confronti dei politici da Donald Trump, a Jair Bolsonaro fino al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per la cattiva gestione dell’emergenza sanitaria che tutti abbiamo vissuto“.
Nei giorni in cui tutti sembrano aver dimenticato, tornando pian piano alla normalità precedente, Nicola Mette ha voluto lanciare un messaggio di denuncia. Le carenze della sanità lombarda non vanno dimenticate, così come non ne vanno dimenticate le vittime. A piedi nudi e munito di respiratore, passeggiando per le strade che si stanno tornando a riempire, l’artista ha reso così impossibile chiudere gli occhi e far finta di niente.