La fase 2 è quella della convivenza con il coronavirus, in cui molte persone sono tornate in attività prendendo le dovute precauzioni e consapevoli che potrebbe esserci la possibilità di dover tornare a chiudere tutto, qualora i casi tornassero a salire.
In Lombardia, il territorio più colpito in Italia, il limite in vista del 18 maggio è di un massimo di 500 nuovi positivi in un giorno in tutta la regione.
Con questi numeri sarebbero infatti nuovamente inasprite le misure di contenimento. La soglia dei 500 nuovi casi sarebbe stata individuata dagli epidemiologi usando diversi parametri. Tra questi ci sono la data di inizio dei sintomi a quella di ospedalizzazione dei pazienti, il tasso di contagio e la pressione sui pronto soccorso, l’Rt – il nuovo indicatore calcolato ogni sette giorni – che, in base a quanto stabilito da Roma, dovrà essere utilizzato per capire se la curva dei contagi nella Fase 2 risale.
Al momento in Lombardia, stando a stime informali, Rt sarebbe sotto la soglia fatidica dell’1, intorno allo 0,8.
Se tornasse all’unità potrebbero tornare ad inasprirsi le misure di contenimento. Questo parametro è molto diverso dall’R0 che indica quanto una persona infetta è in grado di contagiare altre persone e che in Lombardia: al momento, secondo quanto sostenuto dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, è più basso della media nazionale, circa lo 0,5 per cento.
Affinché l’Rt non passi da 0,8 a 1 è necessario che non si superi il limite di 500 nuovi positivi in un girono.
Attenzione massima dunque a possibili focolai come ospedali e case di riposo.