Mancano quasi tre anni all’Esposizione Universale del 2015 e cambia ancora il progetto. Cosa è stato fatto dal 31 marzo 2008?
Eh, come passa il tempo. Siamo già a dicembre. Del 2011. Tra poco entreremo nel 2012 e, se il mondo non finirà, Milano dovrà fare i conti con l’Expo 2015 che si avvicina a grandi passi.
L’Expo, ve la ricordate ancora? A che punto siamo?
Leggete Repubblica di oggi:
“La ricerca è partita. Obiettivo: trovare il prima possibile un nuovo ‘padre’ per le serre di Expo, una grande firma che possa inventarsi un’idea capace di salvare quello che è stato il simbolo del progetto del 2015. Magari usando la tecnologia, quella che ha già trasformato l’orto planetario in una smart city. E che, adesso, potrebbe aiutare a riprodurre, in modo virtuale, i climi e le colture di tutto il mondo. Accanto alle specie che metteranno fisicamente radici a Rho-Pero. Perché, ormai, per realizzare il progetto originario e ricostruire realmente tutti gli habitat e tutte le piante e colture, non c’è più tempo. Quei complessi marchingegni pensati inizialmente, hanno calcolato i tecnici della società di gestione, avrebbero bisogno di almeno cinque anni di preparazione. Troppo. Così come troppo costoso – 90 milioni di euro il primo budget – sarebbe realizzare strutture senza la certezza, poi, di mantenerle in vita dopo il 2015. Perché è questo il rischio maggiore: doverle smantellate alla fine. E, così, si cambia ancora. Sperando, anche, che insieme al grande nome possa arrivare un privato disposto a gestirle in futuro sobbarcandosi dei costi che il pubblico non potrebbe mantenere”
Persino io che non ho il pollice verde c’ero arrivata, ce lo hanno insegnato fin da piccoli: per coltivare qualcosa ci vuole tempo, cura e pazienza. E non solo in senso figurato.
Invece…Cosa è stato fatto dal 31 marzo 2008 (a parte i 63 accordi internazionali)?
Ripercorriamo le tappe principali di questa lunga odissea Expo.
2008
31 marzo 2008: Milano si aggiudica l’Expo 2015
Expo 2015: i primi conflitti di interesse
Letizia Moratti è nominata commissario straordinario, Paolo Glisenti è (non ufficialmente) amministratore unico
Silvio Berlusconi firma il decreto per Expo 2015
1 dicembre 2008: nasce la SoGe
23 dicembre: non c’è ancora la nomina di Glisenti
2009
Shanghai ‘bacchetta’ Milano per i ritardi
Paolo Glisenti lascia, al suo posto arriva Lucio Stanca
8 settembre 2009: presentato il concept plan, video e foto di Milano 2.0
Le prime considerazioni, un anno dopo: si parla già di sconfitta per il tempo perso
Polemiche sul ‘doppio incarico’ di Lucio Stanca
Letizia Moratti promette strade e metrò pronti per il 2014
2010
Expo è di nuovo ferma: arriva Guido Bertolaso?
29 gennaio 2010: cambia il piano dell’orto globale
L’Expo è in ritardo? Le parole di Lucio Stanca al Made Expo (video di Milano 2.0)
Il problema terreni: si pensa all’acquisto
Lucio Stanca è sotto attacco: al suo post Luigi Roth?
Roberto Formigoni fa una proposta per l’acquisto dei terreni
26 aprile 2010: presentato il masterplan, video e foto di Milano 2.0
Il Bie preme per l’acquisto dei terreni
24 giugno 2010: Lucio Stanca lascia l’incarico di amministratore delegato
Giuseppe Sala prende il posto di Lucio Stanca
20 ottobre 2010: il Bie ha dato il via libera alla registrazione del dossier
2011
Addio ‘orto planetario’, il possibile conflitto di interessi tra Guido Podestà e i Cabassi
3 maggio 2011: al via il concorso per il nuovo logo (il 25 maggio viene dichiarato vincitore quello disegnato da Andrea Puppa)
31 maggio 2011: Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano, il 14 giugno Letizia Moratti lascia il ruolo di commissario straordinario. Il presidente del Comitato esecutivo del Bureau des Expositions, Steen Christensen, lancia l’allarme per i troppi ritardi.
11 giugno 2011: Stefano Boeri ottiene l’assessorato alla Cultura, con delega a Expo
12 luglio 2011: arriva l’accordo sulle aree, scontro tra Boeri e Pisapia
28 novembre 2011: Stefano Boeri rassegna le sue dimissioni, Giuliano Pisapia lo reintegra in giunta ma senza la delega a Expo