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Nove anni e mezzo di carcere al tabaccaio che sparò e uccise uno dei suoi rapinatori. Avrebbe agito per odio e vendetta

Una vicenda che scatenerà un putiferio: il pm Laura Barbaini ha chiesto ben nove anni e mezzo di carcere (più congrui risarcimenti in denaro) per Giovanni Petrali, il tabaccaio che il 17 maggio 2003 ha sparato contro due rapinatori, uccidendone uno e ferendo l'altro. L'accusa sostiene l'ipotesi che l'uomo abbia agito per esercitare la sua vendetta personale e deve rispondere di omicidio volontario e tentato omicidio.

Come scrive il Corriere due rapinatori (Alfredo Merlino e Andrea Solaro) avevano tentato di rapinare un bar-tabaccheria in piazzale Baracca. Ma il tabaccaio aveva reagito uccidendo Merlino e ferendo Solaro. Secondo la ricostruzione Merlino è stato ucciso quando era all'esterno del locale e stava scappando, mentre la difesa sostiene che il ladro sarebbe stato colpito dentro il locale.

Dentro o fuori? Questo il cavillo che renderebbe un omicida un tabaccaio che si stava solo difendendo (i due rapintatori lo avevano spintonato, preso a schiaffi e pugni).

Possono pochi metri cambiare il destino di un uomo? A quanto pare sì, visto che per il pm non si può parlare di legittima difesa o di eccesso colposo in legittima difesa "in quanto mancano gli elementi di concretezza del pericolo e di necessità dell'azione". Prevarrebbe la volontà di farsi giustizia da sè.

Il pm avrebbe citato le parole, riportate da testimoni, che il tabaccaio avrebbe pronunciato davanti ai due rapinatori a terra

"Spero che moriate, questa volta ho colpito giusto"

L'uomo avrebbe fatto un gesto furioso in segno di soddisfazione e vittoria alzando le mani.

E' giusto così o è un'assurdita? Il tabaccaio avrebbe dovuto farsi rapinare e non fare nulla?

Una situazione del genere è allucinante. Ti aggrediscono e tu dovresti stare fermo se i tuoi aggressori stanno scappando? E' più che comprensibile la reazione di Petrali.

Anche la Lega, e Matteo Salvini, sono increduli

"Leggiamo con sgomento e incredulità la richiesta della pm Barbaini di una condanna a 114 mesi di reclusione per Giovanni Petrali, onesto lavoratore milanese che ebbe il torto di essere rapinato e picchiato da due balordi, dal cui attacco difese sé e la sua famiglia. In un paese che lascia liberi terroristi e stupratori è indegno che ci sia qualche uomo di giustizia che vorrebbe far marcire in galera un uomo di 74 anni più volte colpito e non difeso da nessuno"
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