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Ecco spiegato il motivo di tutti i ritardi: a Tremonti il decreto Expo non interessa. Ora anche Bossi comincia a preoccuparsi

Le cose si stanno facendo decisamente complicate. Le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti (foto Panorama) fanno preoccupare. Vi avevamo espresso le perplessità nostre e di molti di voi per il decreto Expo che non arriva e soprattutto per i lavori che non cominciano. Oltre alle varie infrastrutture come le nuove linee del metrò o la Tem che vengono interrotte o per vizi di forma o per pochi finanziamenti.

Senza contare poi che ci sarà un incontro con i membri del Bie il 31 ottobre e si spera di non arrivare all'appuntamento senza nulla di pronto. Senza nemmeno un decreto che metta pace nelle lotte intestine per la governance che vedono contrapposti Letizia Moratti e Paolo Glisenti "contro" Filippo Penati e Roberto Formigoni.

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, dopo aver preso in mano la patata bollente (ovvero le eterne discussioni sulla struttura della gestione Expo) per un motivo (Alitalia) o per l'altro (la crisi delle banche) sembrano sempre rimandare.

Poco importa che la Moratti si rechi più volte ad Arcore o a Roma per cercare di "dare una mossa" al Governo. Tremonti ha dichiarato a proposito del decreto che:

"Lo ribadisco: non ci tengo e non ci "tesi". A me va bene qualsiasi cosa"

Tradotto: Letizia, non metterci fretta.

Il decreto Expo quindi, nonostante l'urgenza, non è tra le priorità di Roma. Nonostante per un periodo molto breve sembrava quasi che l'Expo non fosse più cosa di Milano. Si è continuato a ribadire che il grande evento del 2015 non sarà solo un'opportunità per il capoluogo meneghino ma per tutta l'Italia. Tanto che due giorni fa Milano e Firenze hanno firmato un protocollo per avvicinare le due città proprio in vista del grande traguardo.

Però solo tre mesi fa Tremonti aveva bloccato il progetto rivisto da Berlusconi dopo l'intervento dello stesso ministro. E solo un mesetto fa il premier aveva promesso e strapromesso che il decreto era pronto (aveva anche spiegato dettagliatamente il ruolo del contestatissimo Glisenti).

Dove sta la verità?

Da Roma dicono "tutto risolto, tutto agli sgoccioli", ma si è capito che "agli sgoccioli" sta a significare sempre un tempo molto imprecisato. Con gravi rischi per tutti i progetti che non riescono a partire.

La Moratti, dopo tanto temporeggiare, si dice preoccupata. Anche Bossi si unisce a lei nelle preoccupazioni. Non si riesce a capire perchè, se il decreto è pronto, non si riesce a firmarlo.

Ma il decreto c'è o non c'è? 

Da Roma qualcuno punzecchia la Moratti sostenendo che questa attesa sia stata studiata ad hoc per "punire" il sindaco per le sue dichiarazioni di fuoco di qualche mese fa.

Penati ha perso la fiducia, così come il Pd. Tanto che ieri in Galleria è comparso un totem, firmato 02Pd (ovvero il circolo Pd di Milano) su cui sono segnati i numeri delle promesse mancate del Governo su Milano, compresi i 202 giorni di ritardo sul decreto Expo.

I ragazzi hanno anche fatto un video

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