Il sondaggio condotto da Confcommercio fa paura: l‘86% dei bar e dei ristoranti di Milano è a rischio chiusura definitiva a causa delle norme e delle restrizioni per contenere il contagio di Covid-19.
Il crollo del fatturato del settore rispetto all’anno scorso sfiora il 70%, ed è destinato a peggiorare ulteriormente con lo stop dell’asporto dopo le 18.00.
Il sondaggio condotto da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con Epam (l’Associazione dei pubblici esercizi) su 407 imprese del settore, restituisce un’istantanea desolante.
Le restrizioni per bar e ristoranti sono state tra le più stringenti: in Lombardia gli esercizi pubblici hanno dovuto affrontare mesi e mesi di chiusura forzata, traendo ristoro solo dall’asporto.
Con il nuovo DPCM, le restrizioni si fanno ancora più rigorose, vietando addirittura l’asporto dopo le ore 18.00 per evitare il rischio della temuta e mitologica “movida”.
Per i bar – secondo il sondaggio – la perdita media ulteriore di fatturato sarà del 46%. Più alta a Milano, del 50%, rispetto a Lodi (45%), hinterland milanese (40%) e Monza Brianza (38%).
Il rinnovo della zona rossa, inoltre, toglie ulteriore ossigeno ai ristoratori anche di giorno, con negozi ed uffici vuoti, e le occasioni per mangiare un panino al bar sempre più solo un ricordo per gli abitanti della Lombardia.
I ristori dello Stato sono insufficienti, e l’86% dei bar e dei ristoranti di Milano sono a rischio chiusura.