Categorie: Trasporti
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5 Febbraio 2021 11:47

Trasporto pubblico locale: Milano verifica il piano anti assembramenti

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Prefetto, Comune e Tpl hanno gli occhi puntati sul trasporto pubblico locale di Milano per assicurarsi di evitare gli assembramenti a bordo.

Tag: Atm

Quello che conta per Milano è restare il più possibile in zona gialla e per farlo ha bisogno anche di un trasporto pubblico locale che funzioni bene senza assembramenti a bordo.

E’ quanto stanno verificando Prefetto, Comune e Trasporto pubblico locale, che da lunedì stanno controllando la situazione trasporti dopo l’istituzione della zona gialla per aggiustare il tiro e fare in modo che il piano anti assembramenti funzioni.

Situazione trasporti in zona gialla

Prefetto, Comune e Tpl da dicembre hanno deciso di cambiare gli orari della città per fare in modo che sul trasporto pubblico locale non si siano assembramenti.

Un modo che, insieme all’intensificazione dei controlli anti covid, servirà alla città per restare il più possibile in zona gialla e far si che l’economia locale non crolli.

Lunedì 1 febbraio il Prefetto ha condiviso i primi risultati sui flussi sui mezzi e in un primo momento si è pensato che il picco di pendolari non previsto, ma avuto, tra le 8:30 e le 9:30 fosse determinato dalla mancata posticipazione dell’apertura dei negozi.

Dopo aver coinvolto le associazioni di categoria è Marco Barbieri, segretario di Confcommercio di Milano ad assicurare che tutti hanno aperto alle 10.15, come previsto dal dossier Per Tornare in classe. “Non sono i negozianti che fanno i furbi – spiega Barbieri-. I commercianti sono gli unici a rischiare davvero, dato che l’ordinanza prevede una multa per chi sgarra con gli orari. Sono gli uffici che hanno orari troppo elastici.

Una critica che sembra essere fondata. Per gli uffici infatti c’è l’obbligo di ritardare l’apertura alle 9:30 e di non fissare appuntamenti prima delle 10:00, ma per loro nessuna multa, solo l’invito ad intensificare lo smart working. Ma verificando i flussi sembra ora evidente che non solo non è stato intensificato lo smart working, ma che servono più controlli anche su questo ultimo tassello che al momento non si è controllato abbastanza.

Servirà farlo per garantire la zona gialla.