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Nuovo stadio: via libera al progetto, ma San Siro è salvo

La maggioranza del Consiglio Comunale ha votato a favore dell'odg sul progetto per lo stadio di San Siro, stabilendone il divieto di demolizione.

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Il dibattito sul nuovo stadio San Siro prosegue all’interno del Consiglio Comunale di Milano, che nella giornata del 28 Ottobre ha votato in merito al progetto di riqualificazione dell’intera area dove oggi sorge l’edificio. Lordine del giorno presentato è stato infatti approvato dalla maggioranza dei consiglieri, seppur con qualche perplessità, e prevede una revisione dell’intero progetto che dovrà ora sottostare a sedici condizioni imposte dal Consiglio, tra cui il definitivo abbandono di ogni ipotesi di abbattimento della struttura.

Nuovo stadio San Siro: il voto

Esprimendosi per la prima volta sul progetto presentato da Inter e Milan per sostituire la storica Scala del Calcio, il comune di Milano ha votato un ordine del giorno che impone sedici paletti in merito ad esso, compreso il divieto di abbattere lo stadio di San Siro come invece preventivato inizialmente. L’ordine del giorno in questione è stato approvato a maggioranza con 27 voti favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti e al suo interno prevede che il Comune di Milano mantenga “il proprio ruolo guida nella definizione delle trasformazioni e della pianificazione urbana”. Tra le indicazioni delineate nell’ordine del giorno si aggiunge inoltre la raccomandazione di una garanzia economica da parte dei club e la riduzione delle altimetrie richieste.

Soddisfatto dell’esito della votazione è il sindaco Beppe Sala, che non ha mai nascosto le sue perplessità in merito all’abbattimento di San Siro. Lo stesso Sala ha in seguito dichiarato al termine della seduta consiliare: “Sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che il progetto come è oggi non è un progetto che è accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare a livello di giunta. Quello che penso è che i volumi che sono stati chiesti sono volumi non realistici, sono eccessivi e che uno sforzo per salvaguardare San Siro va fatto o perlomeno bisogna essere assolutamente certi che non c’è possibilità in qualche modo di salvarlo”.

Il commento di Inter e Milan

Commentando la decisione del Comune di Milano, l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello ha affermato: “Ascolteremo le indicazioni per cercare di capire se la proposta presentata sullo stadio, seppur modificata in base a quanto ci verrà indicato, poi abbia comunque quel di senso economico-finanziario sostenibilità che fa si che un progetto di queste dimensioni possa andare avanti. Le dirigenze delle due squadre milanesi non nascondono infatti i loro dubbi in merito e starebbero valutando di riprendere in considerazione la vecchia ipotesi della costruzione di un nuovo stadio nel comune di Sesto San Giovanni, come ventilato sia dal presidente del Milan Paolo Scaroni che da quello nerazzurro Steven Zhang, che dichiara: “Non possiamo prescindere da questo progetto. Indipendentemente dalle condizioni vogliamo agire in maniera veloce”.

Il parere del Politecnico

Il Politecnico, advisor di Inter e Milan, si è espresso sull’eventuale ristrutturazione di San Siro. Anche se rinnovato, il vecchio edificio non raggiungerebbe gli standard elevati oggi richiesti sui fronti del comfort e della sicurezza. La costruzione del nuovo impianto sarebbe dunque imprescindibile e Milano potrebbe così vantare un’infrastruttura di eccellenza.

Il documento presentato dal Politecnico, lungo 233 pagine, non esclude comunque la possibilità di “lasciare una traccia di memoria” dell’attuale Giuseppe Meazza. Sono cinque i punti principali che vengono rimarcati nel fascicolo, cominciando dalla tendenza odierna dei club internazionalmente più rinomati a dotarsi di uno stadio moderno. Si aggiunga l’impossibilità di raggiungere un tale obiettivo attraverso la ristrutturazione della struttura attuale. Di conseguenza – terzo punto – la costruzione di un nuovo stadio adeguato alle esigenze attuali e future è indispensabile. San Siro potrebbe poi essere confermato come zona a vocazione sportiva da potenziare. Infine, l’obiettivo è quello di conservare la memoria della Scala del Calcio attraverso irremovibili tracce del passato.

L’ingegner Verga ha voluto aggiungere come il progetto di una “rifunzionalizzazione dello stadio”, proposto dal Poltecnico, sia di gradimento anche al presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti. Dunque, sembra che la nascita di un nuovo impianto sportivo possa escludere l’abbattimento di quello vecchio, destinato a nuove funzioni.

Il nodo economico

Un ultimo problema da risolvere riguarda la questione economica. La proposta dei club, infatti, sarebbe quella di pagare un canone di concessione dell’area solo dal 33esimo anno dalla costruzione del nuovo stadio. Da quel momento, l’importo versato sarebbe di 5,3 milioni l’anno per 60 anni. In questo modo, tuttavia, il Comune di Milano non incasserebbe alcunché per 32 anni e, successivamente, riceverebbe un affitto pagato la metà di quello attuale. Inter e Milan, al contrario, avrebbero previsto di raddoppiare gli incassi. Ed è anche su questo che il Consiglio chiederà alla giunta di intervenire.

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