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Robinho porta lo scudetto a casa del Diavolo

Giornata di sole a Toronto. Cammino per College Street e la sciarpa leggera al collo quasi mi diventa d’ingombro. Il Napoli ha appena perso a Palermo. Milan a +6. Con licenza di aumentare il vantaggio. Con il Brescia c’è un gemellaggio di ferro. Ricordo un Milan-Brescia del passato, era anche quella una giornata di sole. Il 4-2 e una meravigliosa festa scudetto, con Roberto Baggio in rossonero a cercare il gol che sarebbe stato la ciliegina sulla torta. Ricordo un”orda’ di ultras bresciani che sfilano incolonnati cantando davanti all’ingresso di San Siro.

Il video con il meraviglioso commento del gol di Robinho in arabo…

Ne rammento in particolare un paio con giacca e pantaloni di jeans e cappello e stivali texani. Inquietanti ma, come dicevo, c’era il gemellaggio. Al ‘Rigamonti’ la magia l’ha ancora una volta fatta Clarence Seedorf, giocatore che qualcuno si è permesso di fischiare in passato, ma che è uno dei più grandi che mai abbiano vestito la maglia del ‘Diavolo’. Un lancio telecomandato. Mentre Cassano osserva Robinho sto tornando a casa e osservo la primavera che dispiega le sue ali su Delaware Avenue. Mi fermo, ormai senza giacca, rimango a dondolarmi… Robinho punta la porta del Brescia e insacca il pallone che spalanca le porte dello scudetto all’armata del ‘diavolo’. Infilo la chiave nella toppa della porta, ma resto in casa un attimo. E’ più dolce il sapore della vittoria sotto il sole.

Ed ecco il brano con cui brindo al successo del Milan. Peter, Bjorn & John, “Young Folks”
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