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La Miami delle meraviglie in ginocchio da Gallinari

Il pugno chiuso a fine partita, l’urlo della vittoria sul volto. Danilo Gallinari serra la mascella e celebra il successo dei New York Knicks sui Miami Heat del trio-meraviglia (nell’occasione duo perché manca Chris Bosh) formato da LeBron James e Dwyane Wade. 93-88 alla fine, il ragazzo di Sant’Angelo Lodigiano cresciuto nella Milano cestistica a quota 20 punti, ma soprattutto autore di due triple che hanno fatto urlare il Madison Square Garden.

La seconda, in particolare, è quella che ha segnato il sorpasso decisivo a circa un minuto e mezzo dalla fine. Gli Heat che per New York erano una sorta di ‘bestia nera’, conducevano 84-83. Grazie al ‘Gallo’ la squadra di coach Mike D’Antoni è andata su di tre e non è più stata superata, anche perché subito dopo, su un ribaltamento di fronte, Landry Fields infilava un altro triplone facendo impazzire Spike Lee. Alla fine Gallinari è stato tra i più ‘cercati’ dai cronisti: “Questa vittoria per noi è importante soprattutto dal punto di vista. Le ultime due volte contro di loro avevamo perso, ora sappiamo di poterli battere, è stata una vittoria importante”.
Un applauso vada al ‘Gallo’. Ha realizzato il sogno di ognuno di noi: guidare New York, una delle squadre non certo vincenti, ma comunque storiche, più importanti di tutta l’NBA, a trionfare contro la formazione da tutti data come favorita del torneo. In un Madison che l’ha osannato. Per un bambino nato a Sant’Angelo Lodigiano e cresciuto a Milano, cosa ci può essere di più grande?
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