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Fair-play finanziario? Prima cambiare la mentalità dei dirigenti


Il progetto di fair-play finanziario
proposto da Platini a partire dal 2013? Tutto bello e interessante, ma prima di tutto bisognerebbe cambiare la mentalità di gran parte dei dirigenti del calcio italiano. Così, in sintesi, si potrebbero riassumere i risultati del convegno “Come il fair play di Platini può cambiare il calcio?” promosso nell’ambito del World Football Show in corso di svolgimento presso la Fiera Rho-Pero fino a lunedì 13 dicembre.

Su questo aspetto, in particolare, si sono espressi il presidente della LegaPro Mario Macalli e quello del Brescia Gino Corioni, per i quali la scarsa preparazione di molti dirigenti del calcio italiano, anche di vertice, è alla base delle difficoltà economiche in cui versa da anni lo sport più amato dagli italiani.
“Basterebbe pensare allo scarso utilizzo dei talenti prodotti dai nostri settori giovanili, con relativo danno economico per le società, per capire quanto poco lungimiranti siano i dirigenti del calcio italiano” ha affermato Gino Corioni, presidente del Brescia.
“Il risultato di tutto questo” ha ribadito il presidente della LegaPro Mario Macalli “è un sistema perverso in cui chi ha la ricchezza obbliga a spendere anche chi non l’ha: da qui tutti i disastri economici del nostro calcio”.
La conclusione ideale di queste analisi l’ha fornita il presidente della CO.VI.SOC, Cesare Bisoni: “Forse la cosa auspicabile sarebbe quella di vedere i club spendere qualche migliaio di euro in meno in ingaggi dei calciatori per dirottarli verso figure professionalmente preparate dal punto di vista della gestione economica: sarebbe sicuramente l’investimento migliore”.

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