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Calcio: Inter davvero "pazza", sì. Adesso Livorno e poi Kiev

Adesso è fin troppo facile, come recitano molti giornali oggi, ricordare il tormentone che ci accompagna a San Siro per le partite interne dei nerazzurri, "Pazza Inter".

Al di là di quello che è successo ieri sera al Meazza, con la rimonta del Palermo fermata da Milito (e il 5-3 finale), dopo un primo tempo con 4 reti nerazzurre, resta l'impressione che questa squadra, in campionato, non abbia rivali, per la sicurezza con cui affronta le partite e la concretezza nel superare anche momenti difficili. La Juventus resta a -4 e  chissà, magari saranno gli scontri diretti a decidere il torneo.

Qualche numero per capirci meglio: la squadra di Mourinho ha il miglior attacco della serie A con 26 gol fatti in 10 partite; i gol subiti sono 9, meglio dell'Inter han fatto solo Bari (con 7), Fiorentina e Juventus (con 8). Otto successi, un pareggio casalingo (con il Bari, squadra che si trova al nono posto in classifica) e una sconfitta (a Genova contro la Samp, terza forza del campionato): questo il cammino di capitan Zanetti e compagni finora.

(foto www.inter.it)

La testa potrà anche essere già a Kiev (si gioca mercoledì, per la quarta giornata di Champions, ed è gara fondamentale anche se non ancora decisiva per il passaggio agli ottavi, poi ci saranno Barcellona e Rubin Kazan), ma attenzione al Livorno di Cosmi (domenica avversario dell'Inter), che avrà pure segnato solo 4 gol in dieci match disputati in campionato (per altro incassando una solo rete in più dei nerazzurri, 10), ma è squadra che gioca bene, almeno dal centrocampo in su, con Candreva, Pulzetti e Tavano da tenere d'occhio, ed ha appena sbancato la Roma giallorossa.

Notizie confortanti, in casa nerazzurra, arrivano dall'infermeria: Thiago Motta e Milito li avete visti in campo, ma anche Eto'o e Balotelli stanno bene. Il dottor Franco Combi, che ha parlato ai microfoni di Inter Channel, conferma: "Pensavo che Samuel avesse subìto una distorsione, invece abbiamo capito che si trattava di dolore acuto al momento del tiro, un dolore momentaneo che è esploso improvvisamente. Mario era già febbricitante prima della gara, poi ha avuto una reazione allergica a un farmaco (ha preso un antinfiammatorio per un rialzo febbrile, ndr). Si è spaventato per la reazione, ma ora sta bene".

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