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Caso Ancelotti: Galliani nega tutto, la squadra a fianco dell'allenatore

Adriano Galliani ci ha pensato, ha ragionato bene, e alla fine ha deciso (immagino di comune accordo con Silvio Berlusconi) di smentire le frasi relative a Carlo Ancelotti attribuite allo stesso Berlusconi. "L’ho appena sentito al telefono ed è caduto dalle nuvole" ha detto l’amministratore delegato rossonero riferendosi al Premier, a cui il giornale “La Repubblica” aveva attribuito parole di fuoco nei confronti del tecnico, per alcuni ancora sospeso fra un presente rossonero e un futuro tutto londinese al Chelsea.

A Tirana, dove il Milan ha pareggiato 3-3 (per poi vincere ai rigori) l’amichevole con l’Albania, Galliani ha in pratica ‘tappato la bocca’ al tecnico, strappandogli il microfono di mano a precisa domanda.

Intanto la squadra si schiera compatta a fianco dell’allenatore: a sottolinearlo due giocatori simbolo del Milan, Rino Gattuso, tornato in campo proprio a Tirana, e Kakà. "Ho sentito un po' di mal di pancia per l'emozione perché non giocavo da tanto. Volevo capire se posso fare qualche partita in campionato e il  ginocchio ha risposto bene". Parole e musica di ‘Ringhio’ che, relativamente al ‘caso Ancelotti’ ha detto. "Quando volevo andare via io Galliani e Ancelotti, mi hanno chiuso nella sala dei trofei del Milan e mi hanno convinto a restare. Adesso, se c'è bisogno, io ci chiudo Ancelotti".

Kakà, invece, da parte sua, ha ribadito, microfono alla mano, di voler restare in un Milan che l’anno prossimo si augura allenato ancora dal Mister di Reggiolo. Chi vivrà, vedrà, anche se dall’Inghilterra il Daily Telegraph annuncia tranquillo che, non solo l’affare fra Ancelotti e il Chelsea può considerarsi concluso, ma che a Londra il tecnico potrebbe essere seguito anche da Pirlo e Kakà.

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