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All'Agorà il Grande Sogno del Grande Milano è diventato realtà

A volte i sogni diventano realtà. Per tutti coloro che hanno vissuto l’epopea della Grande Saima giovedì sera Milano ha ricostruito il bel sogno con l’All Stars Hockey Challenge. Frecce rossoblu sono sfilate provenienti da un universo lontano o parallelo, quello del Grande Hockey. Il Grande Sogno (andato in scena dopo l’esibizione dei ragazzi delle giovanili del Milano Rossoblu) è cominciato alle 20.30 davanti a oltre 2500 ‘splendidi sognatori’ rapiti, in estasi, coinvolti in un orgasmo spaziotemporale che li ha trascinati sui pattini fino a oltre tre lustri fa. Grandi Attori d'eccezione John Vecchiarelli, Mike Zanier, Bill Stewart, Joe Foglietta, Tony Fiore, Aldo Iaquinta, Conny Priondolo, Chris Bartolone, Carmine Vani, ma anche Andrea Molteni e Max Ansoldi, ma soprattutto Kim Gellert, con tanto di maglia numero 20 ritirata che mai nessuno più a Milano indosserà.

Ed è estasi, estasi pura, perché la gente grida e invoca, i cori sono quelli di un tempo, quelli dello scudetto dell’HC, ma prima ancora della promozione del Saimex, sempre sotto i colori rossoblu, quelli che Ico Migliore sta portando avanti con coraggio sotto la bandiera del Milano Rossoblu.
Due partite da venti minuti per due vittorie, ottenute contro due Grandi Squadre.

7-2 al Grande Bolzano, rivale di sempre, 5-4 sul Grande Courmaosta, mica pizza e fichi. E anche per gli avversari c’è emozione e rispetto, perché senza di loro, senza le vittorie sudate contro di loro, dove sarebbe stato il godimento? E guarda Lucio Topatigh, giunto al vero passo d’addio, perché questo più di Asiago o Bolzano è stato il ‘suo’ pubblico, quello della gente che l’ha sempre odiato come ‘nemico pubblico numero uno’. Non poteva smettere di giocare senza ripassare di qua, un po’ come a Monopoli, per ritirare la bestemmia di turno. Lo aveva detto ai giornali, il buon Lucio, non vedeva l’ora: sempre pronto alla provocazione, ma anche al sorriso. E così a fine gara la gente ha chiamato anche lui, invocando il suo nome e pretendendo il giro di campo, con bastone levato e figlia in braccio. E allora i fischi si sono trasformati in applausi, le corna si sono trasformate in abbracci, con Topatigh sotto la curva a saltare e ringraziare, perché lo sport è più bello e ha più sapore anche quando è ‘contro’, basta sapere che poi tutto finisce con quella stretta di mano attesa da oltre vent’anni. Lucio ha abbracciato la curva di Milano, la curva ha abbracciato il ‘pelato bastardo’.

Sul ghiaccio nessuna penalità: contro il Bolzano vanno a segno Ansoldi, Vani (2), Andrea Molteni, Priondolo, Iaquinta e Bartolone, mentre i biancorossi replicano con il ‘falco nero’ Zarrillo (immenso) e Topatigh (poteva mancare?). Contro il Courma realizzano Vecchiarelli, Bartolone, Foglietta, Ansoldi e Tomasello, mentre le reti valdostane sono di Endrizzi (2), Camazzola e Da Rin.

Alla fine c’è gloria per tutti, perché ha vinto la Grande Emozione e la Grande Voglia di rivivere sensazioni che parevano confinate nel freezer del passato. Tre ore volatilizzatesi fra canzoni e applausi, con premi finali per Mike Zanier (miglior portiere), miglior difensore (Bill Stewart) e miglior attaccante (John Vecchiarelli), con il ‘pirata’ che, a quasi 45 anni, ha sciorinato giocate di gran classe ed espresso il desiderio (voci incontrollate) di voler tornare a giocare a Milano. E ieri sera si è capito perché… A fine serata, il Grande Sogno si è concluso. Poco prima di chiudere le luci, mentre spazzava le tribune, l’inserviente di turno all’Agorà ha provveduto a svegliare ancora qualcuno degli ‘splendidi sognatori’ che non aveva avuto il coraggio di abbandonare quel luogo magico. Ma niente paura. Il sogno prosegue sabato al ‘Palalbani’, nel derby contro i tradizionali rivali dei Mastini. E allora potrà finalmente risuonare il Grande Grido: “Tutti a Varese!!!”.

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