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L'Inter torna a vincere (con solito gol sospetto), Mourinho torna a urlare (e viene espulso), Maxwell prepara le valige…

L’Inter lascia l’Europa, torna in Italia e ritrova quella vittoria (2-0 alla Fiorentina) che le consente di tenere lontano la Juventus in classifica e qualche scricchiolio di pessimismo che si era fatto strada dopo la debacle nerazzurra in Champions League contro il Manchester United. La Fiorentina però non è nemmeno lontana parente dei ‘red devils’: e se questi ultimi erano stati in grado di ottimizzare le occasioni avute nella gara dell’Old Trafford, la colpa dei viola è proprio quella di non essere riusciti a centrare la porta di un eccelso Julio Cesar, probabilmente il migliore in campo. E probabilmente non è un caso che al centro dell’attacco della squadra di Prandelli ci sia Gilardino, che incredibilmente qualche milanista ricorda con nostalgia…

Il copione del posticipo di campionato è il solito che ormai da inizio torneo accompagna la squadra di Mourinho: Zlatan Ibrahimovic realizza i due gol nerazzurri, la rete che sblocca la partita potrebbe far sorgere qualche contestazione (fallo in gamba tesa di Ibra su Frey e iniziale posizione di fuorigioco) che viene puntualmente ignorata dall’arbitro, Julio Cesar mantiene e conserva (in particolare al 10’ su una incredibile occasione sciupata da Mutu), Jose Mourinho si fa sbattere fuori per proteste a risultato praticamente acquisito, dopo che l’arbitro ‘colpevole di dirigere contro i nerazzurri’ aveva ‘graziato’ Santon del cartellino rosso, che con una mossa più vicina a un’erede di Tassotti che di Maldini aveva scalciato platealmente Comotto.

Sulle assenze difensive dell’Inter si può tranquillamente sorvolare, visto che riguardano giocatori che quest’anno farebbero parte di un’ipotetica squadra riserve (Burdisso, Cordoba e Materazzi). Chi conta invece c’è, come Chivu, Samuel, ma soprattutto Zanetti, sempre più capitano e in grado contro la Fiorentina di toccare quota 634 partite con la maglia interista, raggiungendo così Giacinto Facchetti e restando a caccia del solo Giuseppe Bergomi (fermatosi a 759). A centrocampo Mourinho schiera Cambiasso, Muntari e Stankovic, mentre in attacco la coppia prescelta è quella composta da Ibrahimovic e Balotelli.

Merita la copertina il raddoppio di Ibrahimovic, che scarica un missile su punizione alle spalle di Frey quando il tempo è praticamente scaduto. Un Ibrahimovic che basta (e avanza) in Serie A, mentre rimane amleticamente assente nelle sfide che contano, soprattutto quelle europee.

Nel dopopartita ‘mister simpatia’ Mourinho decide di snobbare le telecamere (Inter Channel a parte) lasciando a Beppe Baresi il compito di rispondere imbarazzato alle domande dei cronisti.

Intanto il procuratore di Maxwell ha candidamente ammesso ai microfoni di Sky come l’avventura del suo assistito sia praticamente finita, e che potrebbe anche essere il Milan la prossima destinazione del giocatore. Ma qualche dubbio potrebbe sorgere anche su Ibrahimovic… e anche su Mourinho…

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