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Un impegno preciso: stare dalla parte di Carlo Ancelotti…

E’ fin troppo facile stare dalla parte di Carlo Ancelotti, nel derby più o meno a distanza con Jose Mourinho. Così facile che ti viene in mente di chiederti dove sia l’inghippo. In fin dei conti la ricetta del tecnico portoghese dell’Inter è semplice: sparare a zero contro tutti, perché tanto qualcosa alla fine colpisci e poi c’è sempre qualcuno che ci crede, giornalisti compresi, che mica possono andare a controllare tutto. Mourinho ricorda un po’ il protagonista di ‘Oltre il giardino’, vecchio film con Peter Sellers, dove il famoso attore impersona un giardiniere un po’ rintronato, che a furia di frasi fatte e di un abbigliamento per un giorno casualmente di classe, viene da tutti creduto un abilissimo ‘mago della finanza’ e creatore di frasi sibilline e ricche di metafore.

Una grande farsa ovviamente, sul tipo di quelle che l’allenatore lusitano ama interpretare a ogni conferenza stampa, dove orde di giornalisti si genuflettono ai suoi piedi, pronti ad ‘abbeverarsi’ alla sua cultura e sapienza. E’ bello sapere che c’è qualcuno che ne sa più di te anche se tu non capisci ciò che dice, ed è quello che succede con Mourinho: evento replicatosi anche nella serata di Manchester ai microfoni di Sky, dove tutti si sono affrettati a parlare di ‘sconfitta dovuta agli episodi’ e di ‘Inter che ha retto il confronto’, senza minimamente tirare in ballo la sciagurata scelta di Vieira o l’imbarazzante prestazione dell’andata, o l’ennesimo fallimento europeo di Ibrahimovic, ma anche dell’Inter tutta.

Così Mourinho resta l’’intoccabile’, colui che tutto può dire e tutti può offendere, senza peraltro volerli offendere veramente, perché lui, si sa, parla solo per metafore che pochi ‘eletti’ dotati della sua cultura possono comprendere. E così, il giorno dopo il ko dell’Old Trafford, Mourinho sibila che ‘tanta Italia sarà felice dell’eliminazione dell’Inter’ (sai che novità…) e Ancelotti, che da buon padre di famiglia, quando vede il ‘vicino di casa’ che viene a fare merenda nel proprio giardino cerca di riportarlo alla ragione (ps: a me non pare che Ancelotti sia così ovvio, giusto per replicare a chi dà del ‘mai banale’ a Mou), ribatte che ‘forse bisognerebbe chiedersi del perché l’Italia sia contenta dell’eliminazione dell’Inter’. E via di questo passo, con il tecnico interista che ribadisce che lui, sì lui, non ha mai perso la dignità (velati i riferimenti) e Ancelotti che replica: “Non so a cosa si riferisca. Io dell’Inter non parlerò, invito lui a fare altrettanto con il Milan. Non ne vale la pena”.

Insomma, i rapporti fra Milan e Inter, da sempre improntati al ‘bello’  si sono deteriorati per colpa dell’allenatore nerazzurro, tanto che nella serata di sabato Adriano Galliani ha telefonato al ‘collega’ dell’altra sponda Ernesto Paolillo, imbarazzatissimo. L’ad rossonero ha detto in pratica di fare tacere Mourinho, altrimenti anche il Milan, da sempre promotore del ‘profilo basso’, partirà a dare fuoco alle polveri. E la sensazione è che da via Turati gli argomenti da mettere sul tavolo sarebbero molti, a cominciare dal presunto desiderio, che lo stesso Mou avrebbe espresso durante lo scorso mercato degli allenatori, di prendere il posto di Ancelotti in questo campionato. In attesa delle prossime puntate…

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