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In diretta questo pomeriggio i funerali di Candido Cannavò dalla basilica di Sant'Ambrogio

Da un paio di giorni si assiste a un lungo pellegrinaggio alla Sala Montanelli per l'ultimo omaggio al giornalista Candido Cannavò, morto qualche giorno fa per un'emorragia cerebrale (foto Corriere). Oggi Milano 2.0 seguirà in diretta i funerali dalle 14.45 nella basilica di S.Ambrogio.

Blogosfere Sport e Motori e Olimpiadi hanno tracciato un suo ricordo e come riporta il Corriere moltissimi colleghi e amici sono passati a salutarlo. Uno dei primi ad arrivare lunedì mattina è stato l'attuale direttore della Gazzetta, Carlo Verdelli, seguito da Luca Cordero di Montezemolo, Antonello Perricone, Piergaetano Marchetti, la famiglia Facchetti e Arrigo Sacchi.

Molti gli sportivi che interverranno ai funerali: da Gianni Petrucci ad Antonio Rossi, da Giancarlo Abete a Josefa Idem. Hanno confermato anche la loro presenza Raffaele Pagnozzi, Luca Pancalli, Franco Carraro, Renato Di Rocco, Matteo Tagliariol, Igor Cassina, Federica Pellegrini, Alberto Castagnetti, Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, Francesco Moser,Giuseppe Saronni, Roberto Di Donna, Fabrizio Macchi, la Federcalcio, Ivan Basso, Gianni Bugno e Paolo Savoldelli.

Maurizio Mosca lo ricorda così

"Candido Cannavò era predestinato alla direzione della Gazzetta dello Sport"

Ecco invece il ricordo di Ottavio Missoni
"Cannavò era prima di tutto un amico"
La scheda di Candido Cannavò da Wikipedia:

Ha iniziato come giornalista sportivo ne La Sicilia a diciannove anni. Dal 1952 al 1955 ha ricoperto la carica di presidente del Cus Catania. Nel 1955 è stato ingaggiato come corrispondente da La Gazzetta dello Sport. Successivamente è diventato anche inviato speciale e tra le manifestazioni di cui si è occupato si ricordano alcuni Mondiali di calcio, ben 9 Olimpiadi e moltissimi Giri d'Italia.

Nel 1981 è diventato vicedirettore, poi condirettore e nel 1983 è succeduto a Gino Palumbo come direttore responsabile del quotidiano. È rimasto in carica 19 anni, fino al 2002, quando è stato sostituito da Pietro Calabrese. Durante la sua carica, la Gazzetta dello Sport si è consolidata come maggiore giornale italiano, ha iniziato la pubblicazione del settimanale Sportweek e ha aperto il proprio sito web. E' stato opinionista (sempre per la Gazzetta) e ha curato le rubriche Candidamente e Fatemi capire. Il figlio Alessandro, anch'egli giornalista, lavora come redattore capo al Corriere della Sera.

Il suo impegno è andato al di là dello sport. Da sempre si è occupato dei problemi della società, soprattutto della sua terra, e da quando ha smesso di dirigere la Gazzetta dello Sport ha pubblicato la sua biografia e tre saggi, che narrano la situazione delle prigioni italiane, dei disabili e dei senzatetto.

Il 22 febbraio 2009, dopo essere stato ricoverato per alcuni giorni all'ospedale Santa Rita di Milano in seguito ad una emorragia cerebrale, si è spento all'età di 78 anni.

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