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Mourinho 'accoltella' alle spalle Quaresma, non è altro che una corazzata Potemkin…

Mister Mourinho, bentornato sulla terra. L’uomo che tocca i palloni trasformandoli in oro, ridona la vista ai ciechi, la parola ai muti e l’udito ai sordi ha 'cannato'. Brutalmente. Ma non è tanto l’errore di puntare su ‘trivela’ Quaresma a irritare, o l’averlo fatto acquistare a Moratti ‘il buono’ per la modica cifra di 25 milioni di euro (milionata più, forse meno). E’ la maniera in cui il tecnico tanto osannato da parte della critica (allo stesso modo in cui certi intellettuali commentano quadri incomprensibili per la gioia perfida di vedere sgranare gli occhi allibiti ai poveri ignoranti) ha scaricato il suo ‘pupillo’ a dare fastidio. Almeno di fronte al mondo.

La ‘trivela’ non buca a Milano, trasferendosi in prestito a Londra in casa del Chelsea (certa gente cade sempre in piedi…) ma, poco dopo i tristi e inconcludenti 45 minuti del portoghese ‘in campo’ a San Siro, il portoghese ‘fuori campo’ commentava, davanti ai microfoni: "Ricardo deve reagire subito in maniera positiva. Starà a lui far vedere al pubblico di San Siro quello che vale, starà a lui riconquistare i tifosi".
Veramente fantastico, anche perché solo poche ore dopo avergli ‘fornito’ l’occasione di rifarsi togliendolo dalla lista Champions, Mourinho gli ‘offriva’ una seconda e ben più importante chance di rivalsa eliminandolo del tutto dalla squadra, regalandolo agli inglesi del Chelsea. Insomma, una serie di 'balle' di prima categoria, un po’ come andare dal fruttivendolo a comperare banane, sentirsi rispondere ‘Non ne abbiamo, ripassi domani’, ritornare il giorno dopo e trovare il negozio chiuso per ferie!

Bugie raccontate come un qualsiasi allenatore italiano o straniero fa dalla notte dei tempi, fandonie così lontane da quella ‘verve’ e da quell’acutezza che buona parte della critica conferisce al tecnico interista. Uno come tanti insomma, che finora all’Inter ha raccolto molto meno di Mancini, regalando, sempre domenica, un’altra frase che avrà fatto ‘contenti’ molti giocatori nerazzurri: "Il mio Chelsea era una squadra fatta 'ex novo' con dieci acquisti scelti in base alla mia filosofia, qui invece ho trovato un gruppo già formato e non nato nella direzione in cui vedo io il calcio". Peccato che la sua unica vera scelta interista sia stata un clamoroso fallimento, e che il suo protagonista sia stato spedito proprio a quel Chelsea tanto caro a Mourinho (nemesi?). In attesa della prossima frase ‘biblica’ del mister portoghese, ci piacerebbe vedere alzarsi, in mezzo alla folla di tifosi nerazzurri, uno vestito da Fantozzi, con tanto di berretto e spigato siberiano, che si avvicini lentamente a Moratti mentre esce dagli uffici della Saras e gli dica, molto timidamente, in stile ‘Corazzata Potemkin’: "Scusi, signor presidente, le ci posso farci una domanda?". "Dica, dica, Fantocci". "Secondo me, quello che dice Mourinho è una c… pazzesca!". Applausi…

di Massimiliano Bordignon

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