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Mourinho imita Mancini e l’Inter torna una corazzata – Il Milan perde terreno

Saranno stati gli inviti di buona parte della stampa o molto più probabilmente il quanto mai opportuno intervento del Presidente Moratti all'indomani di Nicosia fatto sta che Mourinho ha improvvisamente deciso di accantonare le sue sperimentazioni tattiche (4-3-3 e 4-2-4) per affidarsi negli impegni contro Palermo e Juventus al 4-4-2 che negli ultimi anni ha fatto le fortune dell'Inter.

Il tecnico portoghese, denotando con la scelta tattica attuata, un'umiltà che gli fa soltanto onore è stato immediatamente premiato. Non solo dai risultati che, nel complesso, erano stati positivi anche con le altre soluzioni ma dalla dimostrazione di forza offerta dalla sua squadra in queste due uscite. La Juventus, sconfitta per 1-0 a San Siro nell'anticipo del 13° turno, ha provato più o meno le stesse sensazioni del Palermo sette giorni prima: l'impressione cioè di andare a sbattere contro un vero e proprio muro. La formazione di Ranieri, nel corso dei 90 minuti, è riuscita, proprio come i rosanero, a costruire una sola autentica palla-gol concedendo al tempo stessa all'avversaria cinque nitide opportunità da rete. Solo la prontezza di Manninger su un paio di tentativi di Muntari e la celeberrima imprecisione di Ibrahimovic sotto porta hanno tenuto in piedi la Juventus battuta per ironia della sorte da un gollonzo di Muntari. Il centrocampista ghanese al 72' ha goffamente corretto in rete da pochi passi un tiro di Ibrahimovic destinato al fallo laterale ma che qualche testata giornalistica, provocando le risate di chi ha giocato almeno una volta a pallone nella vita, è riuscita a far passare per un assist. Il successo consente all'Inter di allungare in classifica oltre che sui bianconeri staccati ora di sei lunghezze anche sul Milan.

I rossoneri, proprio nel giorno in cui ritrovano Pirlo, appaiono meno equilibrati e, in conseguenza del peraltro giusto pareggio esterno per 2-2 contro il Torino, scivolano a meno tre dai rivali cittadini. La formazione di Ancelotti, incassato il gol di testa di Stellone al 24', risale la corrente pervenendo al pareggio con Pato su assist di Gattuso al 29' ed effettuando il sorpasso con un magistrale calcio di punizione di Ronaldinho al 34'. I granata non si arrendono e al 78' ristabiliscono in modo definitivo la parità con Rosina che trasforma impeccabilmente un calcio di rigore concesso per un discutibile fallo di mano di Kaladze.
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