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Via al campionato! L’Inter resta la favorita per lo scudetto; il Milan, poco affidabile in difesa e quasi privo di alternative a centrocampo, può al massimo sperare in un rientro in Champions

Solo chi non fa pronostici non può sbagliare recita un vecchio adagio. E allora perché non sbilanciarsi sull'esito del campionato di calcio che prenderà ufficialmente il via oggi con gli anticipi Udinese-Palermo (ore 18) e Sampdoria-Inter (ore 20.30). Alla vigilia del torneo la stampa specializzata ha quasi unanimemente individuato (ovviamente con possibilità di successo diverse) ben cinque pretendenti allo scudetto: Inter, Roma, Juventus, Fiorentina e Milan. Pochi dubbi sussistono sul fatto che le suddette abbiano un organico superiore alle altre quindici partecipanti. Da qui a ritenere che esista davvero una valida alternativa all'Inter ce ne passa. 

Nerazzurri a parte, solo la Fiorentina può sostenere con una certa credibilità di essere uscita rafforzata dal mercato estivo che si concluderà lunedì prossimo. I viola, tenuto conto anche degli impegni in Champions, difficilmente potranno però insidiare un Inter tornata, sensatamente, a puntare su Adriano e puntellata dagli arrivi di Muntari e Mancini preso peraltro dalla sua unica vera rivale negli ultimi due tornei.

Volendo andare a scovare un motivo per sperare che critica e addetti ai lavori non si debbano con largo anticipo occupare di quella che si profila un'estremamente incerta corsa al quarto posto lo si potrebbe individuare nella rigidità a livello tattico di Josè Mourinho. Il 4-3-3 nel quale il tecnico portoghese sembra credere fermamente potrebbe presto determinare decisi accantonamenti di alcuni elementi di rilievo e alimentare, conseguentemente, malumori all'interno dello spogliatoio.

Sull'altro versante calcistico cittadino il Milan che domani alle ore 15 esordirà in campionato ospitando il Bologna può indubbiamente ritenersi soddisfatto per aver messo a segno sul mercato colpi d'indubbio effetto mediatico a condizioni impensabili solo dodici mesi orsono.  I roboanti arrivi di Ronaldinho e Shevchenko, al di là di quello che sarà il loro effettivo apporto sul campo (si può in tal senso essere comunque fiduciosi), hanno avuto uno straordinario impatto sulla campagna abbonamenti e fatto parlare del Milan in tutto il mondo. A Milanello sono arrivati anche Abbiati in porta, Zambrotta e Senderos in difesa, Flamini a centrocampo e Borriello in attacco.

Detto così sembrerebbe un mercato difficilmente criticabile ed invece punti interrogativi e riserve non mancano. La curiosità degli appassionati e della stampa sarà ad ogni impegno comprensibilmente e costantemente focalizzata sulla miriade di scelte offensive a disposizione di Ancelotti ma l'esito della stagione dei rossoneri dipenderà soprattutto dal rendimento offerto dall'estremo difensore su cui il tecnico di Reggiolo deciderà di affidarsi, da quello di una difesa poco affidabile, anzianotta e privata nelle ultime ore piuttosto inspiegabilmente di Oddo e di un centrocampo che, liberatosi di Brocchi, potrà in panchina contare, verosimilmente, solo su Flamini, Emerson e il giovane Cardacio. Pensare con queste premesse a qualcosa più di un posto nella prossima Champions appare a dir poco ottimistico.

Più abbordabile, anche se tutt'altro che semplice e al momento in casa milanista sembra essere considerata un obiettivo secondario, appare la conquista della Coppa Uefa. Gli svizzeri dello Zurigo (gara d'andata al "Meazza" programmata per il 18 settembre) costituiranno il primo ostacolo nella corsa all'unico trofeo internazionale mancante nella bacheca rossonera.           

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