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Milan, la vittoria più amara

Il Milan travolge per 4-1 l'Udinese a San Siro (reti nella ripresa di Pato, Inzaghi, Cafu e Seedorf dopo l'illusorio vantaggio friulano siglato nella prima frazione da Mesto) ma nella prossima stagione si dovrà in Europa accontentare di disputare la Coppa Uefa. L'ultimo posto disponibile per i preliminari di Champions League finisce con merito nelle mani della Fiorentina vittoriosa in trasferta sul Torino. 

Non è una tragedia e neppure un disastro. Su questo possiamo certamente convenire con Seedorf e Inzaghi che alla vigilia dell'ultimo turno di campionato avevano con dichiarazioni di questo tenore cercato intelligentemente di preparare al peggio i propri tifosi.  Tuttavia, società, tecnici e giocatori rossoneri si mostrerebbero sinceri se definissero quasi fallimentare la stagione appena conclusa. I successi riportati dalla compagine di Ancelotti nella Supecoppa Europea e nel Mondiale per Club non possono infatti in alcun modo compensare le cocenti delusioni patite nelle altre tre competizioni cui ha preso parte.

Alla prematura esclusione dalla lotta per lo scudetto maturata già a novembre ha fatto seguito l'eliminazione negli ottavi di finale della Coppa Italia e della Champions League. Si pensava che con undici incontri di campionato ancora davanti senza impegni infrasettimanali il Milan avrebbe perlomeno agguantato il quarto posto e conseguentemente il diritto a disputare i preliminari della prossima "Champions".  Niente da fare, invece.

L'importante, dopo tanti successi e soddisfazioni regalate ai sostenitori, è che la società riconosca gli errori commessi in fase di mercato e riparta. Ringiovanire la squadra con elementi in grado di costituire delle valide alternative ai titolari diviene la priorità da cui il Milan non può sottrarsi se non vuole andare incontro ad un'altra deludente stagione.  

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