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I campioni d’Italia sono ancora loro

L'Inter è per il terzo anno consecutivo campione d'Italia. E' questo il verdetto emesso solo all'ultima giornata da un torneo di Serie A che sarà sicuramente ricordato come uno dei più incerti ed emozionanti di sempre.

A ventotto minuti dalla fine della stagione la Roma, coronato un lungo e difficile inseguimento, si ritrova, in virtù della rete segnata in apertura da Vucinic a Catania e del contemporaneo pareggio a reti inviolate conseguito sin lì dall'Inter a Parma, al comando della classifica con un punto di vantaggio sui rivali nerazzurri.

Ad invertire definitivamente la rotta dello scudetto verso Milano ci pensa Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante svedese, gettato nella mischia da Mancini in avvio di ripresa, si fa perdonare sette mesi e mezzo particolarmente deludenti (solo due reti su azione, l'ultima delle quali segnata proprio nella contestata gara d'andata contro gli emiliani) portando in vantaggio i suoi colori con un angolato rasoterra dalla distanza. E' la rete-scudetto perché da quel momento l'Inter gioca quasi in scioltezza conto un'avversaria pesantemente colpita nel morale.

La stoccata definitiva arriva al 79' quando ancora Ibrahimovic, sugli sviluppi di un preciso traversone dalla destra di Maicon, trafigge Pavarini con un sinistro al volo da distanza ravvicinata.

Al triplice fischio finale di Rocchi esplode la gioia quasi liberatoria dell'Inter che può finalmente festeggiare la conquista del suo sedicesimo scudetto. Una buona parte dei tifosi nerazzurri presenti al Tardini si riversano sul manto erboso per abbracciare i propri beniamini. Sarebbe interessante sapere se tra di loro o tra quelli che si sono spinti festanti per le vie e le piazze di Milano non ci fossero anche alcuni di quelli che solo domenica scorsa al termine della sfida con il Siena avevano invitato la loro squadra ad andare a…lavorare. 

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