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Il Pallone d'Oro va a Kaka', ma il prossimo a esultare sarà Ibrahimovic

Non c'è ancora l'ufficialità, ma ormai è solo il "segreto di Pulcinella". Ricardo Izecson dos Santos Leite, più comunemente chiamato Kaka', ha vinto il Pallone d'Oro 2007. Nessuno lo dice apertamente, ma un amico fidato parigino ci ha confermato che le preferenze per il brasiliano del Milan da parte dei giornalisti di tutto il mondo superano abbondantemente il 95%. Un plebiscito per il fantasista rossonero che il 2 dicembre alzerà il trofeo più ambito da i giocatori di tutto il mondo.

In casa Milan si tace, ma i sorrisi ormai si sprecano. Adriano Galliani a Donetsk ha spiegato senza approfondire troppo il discorso che dopo Milan-Juventus del 1° dicembre ci sarà da fare un viaggetto a Parigi. Carlo Ancelotti invece attende con ansia la cena che Kaka' gli offrirà dopo avere ricevuto il premio che lo consacrerà come uno dei più forti giocatori della storia. Bisogna solo aspettare qualche settimana, poi France Football ci mostrerà le foto del numero 22 milanista con il Pallone d'Oro fra le mani.

Ora voglio svelarvi un segreto, poi neanche tanto segreto. Quando Pavel Nedved arrivò in Italia alla Lazio era solo un discreto centrocampista. Conquistò la fiducia di Sven Goran Eriksson e ottenne una maglia da titolare. Dopo un suo gol in un derby (97/98, 31 per i biancocelesti) dissi: "Uno giorno vincerà il Pallone d'Oro". Dovevate vedere come ridevano alcuni amici juventini. Poi smisero di ridere e iniziarono ad ammirarlo. Le stesse sensazioni le ho provate il 23 agosto 2003 vedendo una amichevole tra Milan e National Bucarest. In campo c'erano Rivaldo e Kaka'. Rimasi folgorato da quel giovane brasiliano che correva veloce e sembrava imprendibile. Qualcuno mi diceva che Manuel Rui Costa era un'altra cosa. Quel qualcuno poi ha capito che Rui Costa era davvero un'altra cosa…

Non è mia intenzione incensarmi senza alcun motivo. Non credo di capire di calcio più di altri, anzi credo di capirne molto meno di tanti. Ho scritto queste cose perché ci sono giocatori che hanno un alone magico che li circonda. Lo vedi, lo percepisci. Lo stesso alone che accompagna Zlatan Ibrahimovic quando danza sul pallone e spacca la porta con una bordata da fuori area. L'anno prossimo, quella palla dorata sarà sua. Mi sono sbilanciato per Nedved e Kaka', non farlo per Zlatan sarebbe imperdonabile…

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