Il consiglio comunale approva la proposta per esentare più cittadini dal pagamento dell'addizionale.
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Un cambiamento significativo per i cittadini milanesi
Il consiglio comunale di Milano ha recentemente approvato una proposta che potrebbe avere un impatto significativo sulle tasche dei cittadini. L’ordine del giorno, presentato da Michele Albiani del Partito Democratico, mira ad aumentare la soglia di esenzione dell’addizionale Irpef, attualmente fissata a 23mila euro. Questa modifica consentirebbe a un numero maggiore di cittadini di non dover pagare l’addizionale, alleviando così il peso fiscale sui redditi più bassi.
Le richieste al governo e le prospettive future
Oltre all’innalzamento della soglia, il consiglio comunale ha anche espresso la volontà di chiedere al governo di aumentare l’aliquota massima dell’addizionale Irpef dallo 0,8% allo 0,9% per i redditi più elevati. Questa proposta è stata motivata dalla necessità di garantire un sistema fiscale più equo, in cui chi guadagna di più contribuisca in misura maggiore. Albiani ha sottolineato che l’obiettivo è quello di esentare i cittadini con redditi bassi, che spesso faticano a far fronte al costo della vita nella metropoli.
Un passo verso una maggiore equità fiscale
La proposta di innalzare la soglia di esenzione è stata accolta con favore da molti membri del consiglio, che vedono in essa un passo importante verso una maggiore equità fiscale. “A partire dal 2026, potremmo innalzare la soglia di esenzione”, ha dichiarato Albiani, evidenziando l’importanza di evitare che i cittadini con redditi modesti siano costretti a pagare un’addizionale che non riflette la loro reale capacità economica. La discussione su questa tematica è particolarmente rilevante in un periodo in cui il costo della vita continua a crescere, rendendo sempre più difficile per le famiglie milanesi far quadrare i conti.
Le sfide da affrontare
Nonostante l’approvazione della proposta, ci sono ancora molte sfide da affrontare. L’innalzamento della soglia di esenzione e l’aumento dell’aliquota massima dipendono anche dalla risposta del governo centrale. Milano potrebbe seguire l’esempio di Roma, dove già esiste un’aliquota massima dello 0,9%. Tuttavia, la realizzazione di queste modifiche richiederà un dialogo costante tra il comune e le autorità nazionali, affinché si possano trovare soluzioni che soddisfino le esigenze dei cittadini e garantiscano un sistema fiscale giusto e sostenibile.