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Manifestazione di Blocco Studentesco a Milano: tensioni e proteste

Proteste contro la riforma scolastica e il divieto di corteo a Milano

Manifestazione del Blocco Studentesco a Milano con tensioni
Tensioni e proteste durante la manifestazione del Blocco Studentesco a Milano.

Un raduno controverso in piazzale Gorini

Sabato scorso, circa 200 giovani appartenenti a Blocco Studentesco, il movimento giovanile di CasaPound, si sono radunati in piazzale Gorini, a Milano, per esprimere il loro dissenso nei confronti della riforma scolastica proposta dal ministro Giuseppe Valditara. Nonostante il divieto di corteo imposto dalla questura, i manifestanti hanno deciso di riunirsi indossando giubbotti neri e coprendo i volti con sciarpe e berretti, creando un’atmosfera di tensione e sfida.

Le ragioni della protesta

I partecipanti hanno percorso via Beato Angelico e via Aselli per raggiungere il piazzale, dove li attendeva un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, pronte a prevenire qualsiasi forma di violenza. Durante la manifestazione, gli organizzatori hanno denunciato la decisione della questura, sottolineando che il divieto era motivato dalla “possibile” tensione con i gruppi antifascisti. “Anche quest’anno gli antifascisti non ci volevano in piazza”, ha affermato uno degli organizzatori, facendo riferimento a uno striscione provocatorio apparso durante l’evento.

Un messaggio di resistenza

Nonostante le restrizioni, i manifestanti hanno voluto far sentire la loro voce, affermando che la piazza rappresenta un luogo di memoria per Sergio Ramelli e per tutti i camerati caduti. “Questa è una piazza importantissima dove il ricordo di Sergio Ramelli viene portato avanti ogni anno”, hanno dichiarato. Hanno anche criticato il sistema antifascista, definendolo “mafioso” e sostenendo che il loro movimento è stato ostacolato ingiustamente. Le parole degli organizzatori hanno messo in evidenza un sentimento di frustrazione nei confronti di un sistema che percepiscono come oppressivo.

Milano e le sue sfide

Durante la manifestazione, è emerso anche un riferimento alle recenti tensioni nelle periferie milanesi, con un chiaro allarme su come la città stia cambiando. “Milano sta diventando come tutte le grandi metropoli europee, una città con il sistema banlieue”, hanno avvertito. Questo richiamo alla realtà delle periferie in crisi ha aggiunto un ulteriore strato di complessità al dibattito, evidenziando le sfide sociali ed economiche che la città deve affrontare. La manifestazione di Blocco Studentesco, quindi, non è solo un atto di protesta contro una riforma scolastica, ma un grido di allerta su una Milano che cambia e che, secondo i manifestanti, non offre spazi per un dibattito aperto e libero.

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