Il Partito Democratico in Lombardia ha presentato e reso pubbliche le prime 17.000 firme in appoggio alla legge iniziativa popolare per rinnovare la sanità lombarda. Quindi, il partito ha superato notevolmente il traguardo minimo di 5.000 firme necessarie per legittimare la proposta legislativa, raccogliendo all’incirca 100.000 firme.
Essenzialmente, questa proposta di legge aspira a cambiare la legge regionale 33 del 2009. Questa legge, già modificata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana Moratti del 2021, verrebbe ulteriormente alterata per eliminare la parità tra la sanità pubblica e privata. Sarebbe inoltre imposto al governo regionale l’obbligo di pianificare e pianificare l’offerta sanitaria privata, indirizzandola verso i servizi maggiormente necessari.
Carlo Borghetti, capodelegazione nella commissione sanitaria regionale, ha partecipato tra gli altri alla presentazione. La causa è stata fortemente appoggiata dai cittadini della Lombardia che esprimono un grande sfavore verso un sistema giudicato difettoso, a favore del settore privato, e che trascura chi ha più bisogno di assistenza.
Numerosi cittadini lombardi hanno lanciato un messaggio chiaro contro l’attuale sistema, denunciando le lunghe liste d’attesa per un semplice esame, mentre coloro che possono permettersi l’accesso immediato attraverso il pagamento. “Basta con il ricatto: vuoi curarti? Paga”, è lo slogan che risuona con rabbia e determinazione. Il progetto chiede anche che il finanziamento della sanità sia portato al 7,5% del PIL italiano.
“La commissione Fontana non può più evitare la questione: il tema della sanità pubblica, che dovrebbe essere più equa e giusta, entra in Consiglio. Non ci arrenderemo – continuano -. Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per il sostegno ricevuto dalle nostre affiliate e affiliati, dalle nostre segretarie e segretari, dai membri eletti, così come da coloro che ci hanno sostenuto in questo periodo. Il nostro ringraziamento va a tutti voi. La lotta è appena cominciata”. Anche Pierfrancesco Majorino, leader del gruppo dem, ha espresso la sua opinione: “Desideriamo mettere fine alle liste d’attesa che arricchiscono pochi e generano disperazione in molti lombardi. Le priorità includono l’abolizione dell’equivalenza tra pubblico e privato, il rinnovamento della medicina a livello territoriale e il supporto alla prevenzione, spesso trascurato dalla commissione regionale. Sollecitiamo anche la messa in atto immediata del Centro Unico di Prenotazione (Cup) per combattere lo scandalo delle liste d’attesa”.