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Missione San Siro: i due progetti di ristrutturazione presentati in Comune

A Palazzo Marino si è incontrata una commissione comunale: all'ordine del giorno due progetti a basso costo per salvare lo stadio San Siro.

Salvare San Siro è possibile. Le soluzioni sono emerse da un incontro della commissione comunale, che ha ascoltato due progetti per la ristrutturazione, in grado di rendere lo stadio al livello di quelli più moderni. Lunedì 17 Dicembre gli ospiti principali a Palazzo Marino sono stati Riccardo Aceti e Jacopo Mascheroni, gli autori dei due progetto Gallerie e Diamante. Ma anche Franco Molta, direttore di grandi cantieri, che ha voluto dimostrare quanto fosse fattibile la ristrutturazione.

Salvare San Siro si può: i progetti

I due progetti costerebbero sicuramente meno di quelli proposti da Milan e Inter, preventivati per dar vita a un nuovo stadio. Le cifre infatti si aggirano tra i 100 milioni e i 250, contro i 500 milioni delle due società. Le due proposte hanno alcuni punti in comune, come quello di abbattere il terzo anello. Nel caso della Galleria di Aceti se ne conserverebbe solo una parte. Pareri completamente opposti, invece, per quanto riguarda le struttura commerciali e ricreative: una sotto terra e una ad altra quota, al posto dell’anello più alto, con viste panoramiche e una terrazza. Nel progetto Galleria le grandi torri rimarrebbero in piedi e anche la copertura; per Diamante, invece, il tetto verrebbe sostituito da un diamante in policarbonato.

Insomma, sembrano esserci solo buone notizie per il futuro del Meazza, anche grazie alle dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala sulle Olimpiadi 2026. Non mancano però le note negative. Alessandro Giungi, consigliere comunale del Pd, non è d’accordo con le tempistiche: “Questa seduta sarebbe stata da fare prima dell’ordine del giorno con i 16 paletti”. Si riferisce a quei limiti che sono stati imposti a Milan e Inter di conseguenza alla loro proposta. Tra le condizioni compare anche quella di lasciare il vecchio stadio in vita. La faccenda è destinata a continuare, anche perché nessun cittadino è stato ascoltato durante l’assemblea durata un’ora e mezza. Quindi si presume che presto ci sarà un nuovo incontro, in cui si spera di poter sentire il parere di chi Milano la vive davvero tutti i giorni.

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