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Assoluzione per Marco Granelli: il caso delle cicliste a Milano

Un verdetto che segna un momento cruciale per la sicurezza delle ciclabili a Milano.

Recentemente, la giustizia ha emesso un verdetto significativo riguardo alle responsabilità legate a due tragici incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti a Milano. Marco Granelli, ex assessore alla Mobilità, è stato assolto da tutte le accuse che lo vedevano coinvolto nella morte di due donne, Cristina Scozia e Veronica D’Incà, investite rispettivamente da un camion e da una betoniera.

Il contesto degli incidenti

Il primo incidente mortale si è verificato il 1° febbraio, quando Veronica D’Incà, di 38 anni, è stata travolta mentre percorreva la ciclabile di viale Brianza. Pochi mesi dopo, il 20 aprile dello stesso anno, Cristina Scozia, di 39 anni, ha subito la stessa sorte in corso di Porta Vittoria, investita da un mezzo pesante. Entrambi gli incidenti hanno suscitato un acceso dibattito sulla sicurezza delle infrastrutture ciclabili in città.

Le accuse e il processo

La Procura aveva accusato Granelli e alcuni dirigenti comunali di concorso in omicidio colposo, sostenendo che l’errata segnaletica e le progettazioni inadeguate delle piste ciclabili avessero contribuito agli incidenti. In particolare, si parlava di piste ciclabili “leggere” e segnaletica sperimentale che avrebbero potuto generare confusione tra gli automobilisti. Le richieste di condanna da parte dei pubblici ministeri arrivavano fino a 16 mesi di reclusione.

Il verdetto del giudice

Tuttavia, il giudice Alberto Carboni ha stabilito che “il fatto non sussiste”, assolvendo Granelli e i dirigenti coinvolti. La sentenza ha evidenziato l’assenza di un nesso causale diretto tra la progettazione delle ciclabili e gli incidenti. Non è stato dimostrato che le scelte tecniche siano state la causa degli investimenti, e pertanto non è stata riconosciuta alcuna responsabilità penale all’ex assessore.

Il dolore delle famiglie e la sicurezza stradale

Nonostante l’assoluzione, il dolore per le famiglie delle vittime rimane profondo. Granelli ha riconosciuto la tragedia delle morti di Veronica e Cristina, sottolineando l’importanza di una maggiore attenzione alla sicurezza stradale. In questo contesto, è fondamentale promuovere una cultura del rispetto del codice della strada, che coinvolga tutti gli utenti, dai ciclisti agli automobilisti.

Le implicazioni per la mobilità a Milano

Questo caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle ciclabili a Milano e sull’importanza di strategie adeguate per garantire la sicurezza di ciclisti e pedoni. La città ha già intrapreso passi significativi per migliorare le infrastrutture ciclabili, ma l’attenzione sulla progettazione e sulla manutenzione rimane cruciale. Granelli ha dichiarato che l’amministrazione ha sempre lavorato per migliorare la sicurezza, ma che ogni incidente è una tragedia difficile da prevenire completamente.

Le sfide future per Milano

Nonostante l’assoluzione di Granelli, le domande sulla sicurezza delle ciclabili milanesi rimangono sul tavolo. La città deve affrontare sfide continue per migliorare la sicurezza stradale, affrontare le criticità legate agli incidenti e garantire una mobilità sostenibile. Gli incidenti come quello di Veronica e Cristina devono servire da monito per rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza e prevenzione.

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