Un'analisi approfondita della storia e delle sfide del palasport di San Siro, un emblematico simbolo di eventi indimenticabili a Milano. Scopri come questo prestigioso impianto ha segnato la cultura sportiva e musicale della città, esplorando i momenti salienti e le difficoltà che hanno portato alla sua attuale situazione.

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Il palasport di San Siro, noto anche come palazzetto dello sport di Milano, ha rappresentato per decenni un luogo emblematico per eventi sportivi e concerti. Costruito accanto allo stadio Giuseppe Meazza, questo impianto caratterizzato da una struttura senza colonne e da una pianta circolare, è stato inaugurato nel 1976 e ha accolto eventi di grande rilievo, da competizioni di atletica leggera a concerti indimenticabili.
Con una capienza di circa 18.000 posti, il palasport ha ospitato i Campionati europei di atletica leggera indoor nel 1978 e nel 1982, oltre a numerose altre manifestazioni sportive e musicali. Tra le squadre di maggior prestigio che hanno calcato il suo parquet, spicca l’Olimpia Milano, storica formazione di pallacanestro.
Un disastro inaspettato
Il 17 gennaio 1985, una violenta nevicata colpì Milano, causando un evento catastrofico per il palasport. La tensostruttura che sosteneva il tetto, realizzata con cavi di acciaio, subì un cedimento improvviso. Un anello metallico, che ancorava la copertura, si destabilizzò, provocando un abbassamento di diversi metri del manto di copertura.
Le conseguenze della nevicata
Nonostante il grave danno, la copertura riuscì a sostenere un carico eccezionale di neve, stimato intorno alle 800 tonnellate, ben oltre i limiti previsti dalle normative di sicurezza. I tentativi di ridurre il peso, come l’uso di acqua calda per sciogliere la neve, si rivelarono vani e causarono un ulteriore aumento del carico, poiché l’acqua ghiacciò.
Due settimane dopo l’incidente, il palasport era programmato per accogliere il primo concerto degli U2 in Italia. Tuttavia, a causa dei danni, l’evento fu forzatamente spostato al Palatenda di Lampugnano, una struttura temporanea che non poteva accogliere tutti i possessori di biglietti.
Declino e abbandono
Dopo il crollo, il palasport fu lasciato in uno stato di completo abbandono, aggravando ulteriormente il deterioramento della struttura. Già nel 1986, l’arena appariva irriconoscibile. I piani per la costruzione di un nuovo impianto più moderno nella stessa area portarono alla decisione di demolire il palasport. L’area, un tempo fulcro di eventi, divenne un piccolo bosco.
Rinascita e nuove strutture
Nel contesto dei lavori per la nuova linea della metropolitana M5, la zona in cui sorgeva il palasport fu utilizzata per depositare il materiale di scavo. Per ovviare all’assenza di un’arena, nel 1986 fu costruita una tensostruttura più funzionale, il PalaTrussardi, inaugurata il 26 settembre e utilizzata fino al 2011.
Nonostante la sua fine tragica, il palasport di San Siro ha lasciato un segno indelebile nella storia sportiva e musicale di Milano. La sua architettura caratteristica ha ispirato opere in tutto il mondo, come il Pengrowth Saddledome di Calgary e il Stadio della Pace e dell’Amicizia di Atene.
Eventi memorabili e cultura pop
Il palasport ha ospitato eventi significativi, come i concerti dei Queen nel 1984, e ha fatto da sfondo a numerose produzioni cinematografiche italiane. La sua presenza è stata anche catturata nella canzone Ventrale degli Offlaga Disco Pax, che ricorda il record del mondo di salto in alto realizzato da Volodymyr Jaščenko nel 1978.
Il palasport di San Siro è stato un simbolo di innovazione e cultura, un luogo che ha visto la nascita di ricordi indelebili e che, nonostante la sua fine, vive nel cuore di chi ha avuto il privilegio di viverne la storia.





