Albairate dimostra che la cultura giovanile è viva e vegeta attraverso un concorso che premia la creatività e l'autenticità.

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In un’epoca in cui le nuove generazioni vengono spesso etichettate come disinteressate e poco impegnate, Albairate alza il velo su una realtà ben diversa. La cerimonia di premiazione del “Concorso letterario per giovani scrittori”, tenutasi il 13 settembre 2025, ha dimostrato che la passione per la scrittura e la voglia di esprimere emozioni autentiche non solo esistono, ma prosperano. Questo evento, giunto alla sua nona edizione, si è rivelato un faro di speranza e un’iniezione di fiducia nel potenziale creativo dei giovani.
Un’iniziativa che ha radici profonde
Il Comune di Albairate, in collaborazione con la Biblioteca comunale “L. Germani”, ha dato vita a un concorso che non è solo una passerella per i migliori talenti, ma un vero e proprio laboratorio di idee. L’Assessore alla cultura e vicesindaco, Maria Cristina Trezzi, ha sottolineato l’importanza di questo evento, affermando che “ogni volta restiamo colpiti dalla generosità dei partecipanti”. Questo significa che i giovani non solo hanno storie da raccontare, ma lo fanno con sincerità, condividendo i loro sogni e le loro paure, e questo è ciò che rende il concorso unico.
Con una giuria di esperti e la presenza storica di Stefano Masperi, il concorso ha visto una partecipazione massiccia, con opere dai contenuti originali e di alta qualità. I risultati parlano chiaro: nonostante le statistiche che raccontano di una gioventù sempre più distratta da smartphone e social media, qui si ha prova tangibile di un interesse genuino per la letteratura e la scrittura creativa.
Un palco per le nuove voci
Analizzando i vincitori, si trovano nomi che meritano attenzione. Nella categoria medie, Michela Aioldi trionfa, seguita da Flavia Pesce e Gaia Rita Memmola. Nella categoria superiori, Giulia del Pietro si aggiudica il primo posto, mentre Mariam Rezk e Stella Lenti completano il podio. Questi nomi sono stati scelti non solo per la loro bravura, ma anche per la loro capacità di esprimere una voce autentica in un panorama culturale spesso piatto.
Inoltre, i premi speciali assegnati dalla giuria, come quelli a Greta Settanni, Sofia Del Puppo e Alessia Scotti, dimostrano che non ci sono solo i vincitori, ma anche tanti altri talenti che meritano di essere messi in luce. Questa è la vera essenza della cultura: non si tratta solo di vincere, ma di partecipare, di esprimere e di costruire un dialogo tra generazioni.
Riflessioni finali e un invito al pensiero critico
In conclusione, la cerimonia di premiazione del concorso di Albairate offre spunti di riflessione importanti. La cultura non è morta tra i giovani; è viva e pulsante, ma ha bisogno di essere alimentata e sostenuta. La generosità dei partecipanti dimostra che c’è voglia di raccontare storie, di condividere esperienze e di dare voce a pensieri che altrimenti rimarrebbero inascoltati.
Si invita a riflettere su quanto spesso ci si soffermi a considerare le potenzialità dei giovani e su quanto si dia valore alle loro espressioni. La sfida è aperta, e tutti possono essere parte della soluzione, sostenendo iniziative come questa, che non solo premiano, ma educano e promuovono il dialogo. Perché, alla fine, il futuro della cultura dipende da quanto si è disposti ad ascoltare e a investire nei talenti del domani.