La chiusura della classe prima alla scuola Don Milani di Furato è solo l'ultima manifestazione di un problema più ampio legato al calo delle nascite.

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Il sistema scolastico italiano sta attraversando un momento di crisi profonda, e la situazione della scuola primaria Don Milani di Furato ne è un esempio lampante. Con meno di 50 alunni iscritti, la realtà attuale è preoccupante e merita una riflessione seria. La mancanza di iscrizioni, in particolare per la classe prima, non è un fenomeno isolato, ma il risultato di un trend demografico che va ben oltre le mura di questa scuola.
Una crisi demografica che colpisce l’istruzione
Il numero di alunni residenti nella frazione di Furato è drammaticamente basso. Solo due bambini si sono iscritti per la classe prima, portando alla decisione di non attivare la sezione scolastica. Questo non è un caso isolato: da anni, il numero minimo di alunni richiesto per aprire una classe è fissato a 15, ma l’ufficio scolastico regionale ha già fatto concessioni abbassando il numero a 7 o 8. Ciò indica che la crisi non è solo una questione di numeri, ma riflette un problema più profondo: il calo delle nascite e lo spopolamento di certe aree rurali.
Le statistiche parlano chiaro: l’Italia sta vivendo una diminuzione della natalità che, unita all’emigrazione, sta svuotando intere comunità. Questo trend è destinato a continuare se non si attuano politiche efficaci per attrarre famiglie e incentivare le nascite. La scuola Don Milani di Furato è solo la punta dell’iceberg di un problema molto più ampio che coinvolge molti altri istituti in aree simili.
Un’amministrazione che sembra non ascoltare
Negli ultimi anni, tentativi di rilancio della scuola sono stati fatti, come la proposta di introdurre il metodo Montessori per attrarre nuovi iscritti. Tuttavia, queste idee non hanno trovato ascolto e sono state bocciate. Senza innovazione e senza un vero coinvolgimento della comunità, le scuole come la Don Milani rischiano di diventare solo un ricordo.
La preoccupazione espressa da Vincenzo Grande, leader del gruppo di opposizione, è legittima. La chiusura della scuola non è solo una questione educativa, ma un colpo mortale per la comunità di Furato. La perdita delle scuole rappresenta una minaccia per il futuro. Le famiglie sono sempre più riluttanti a stabilirsi in aree dove i servizi sono carenti, e il destino della Don Milani è emblematico di una tendenza preoccupante che potrebbe compromettere l’esistenza stessa delle frazioni più piccole.
Conclusione: il futuro in gioco
Per salvaguardare il futuro della scuola Don Milani e, di conseguenza, quello della comunità di Furato, è fondamentale agire ora. È necessario un dialogo aperto tra amministrazione, organismi scolastici e cittadini per trovare soluzioni concrete. Solo così sarà possibile evitare la chiusura di un’istituzione che, nonostante le difficoltà, ha rappresentato per anni un punto di riferimento per le famiglie della zona.
La situazione della Don Milani di Furato invita a riflettere sull’importanza dell’istruzione e dei servizi per la comunità. È tempo di mettere in campo idee nuove e azioni concrete, poiché il futuro della società si gioca anche nelle aule scolastiche. Non è accettabile che la mancanza di iscrizioni diventi il preludio alla scomparsa di una scuola e, con essa, di una comunità.