La sezione Avis di Cornaredo segna un importante traguardo: settant'anni di donazioni e solidarietà, un esempio di come il volontariato possa cambiare le vite.

In un contesto caratterizzato da crescente individualismo, la comunità di Cornaredo rappresenta un esempio di impegno per il bene comune. La sezione Avis di San Pietro all’Olmo, con i suoi settant’anni di storia, non è solo un’organizzazione di donatori di sangue, ma un fulcro di attività civiche che hanno arricchito la vita sociale del paese. Questo anniversario è un’opportunità per riflettere sull’importanza della solidarietà e dell’impegno collettivo.
Un traguardo significativo
Il 15 gennaio 1955, un gruppo di uomini e donne visionari, guidati da Vincenzo Bartesaghi e dal Dott. Vittorio Maccagno, fondò l’Avis a San Pietro all’Olmo. Oggi, dopo settant’anni, la sezione vanta una storia di successi che include oltre 35.000 sacche di sangue e plasma raccolte. Ogni sacco rappresenta una vita salvata, un gesto di altruismo con un impatto diretto sulla comunità. Tuttavia, è fondamentale riconoscere la crescente necessità di nuovi donatori, in particolare tra i giovani. L’Avis deve continuare a innovare e a coinvolgere le nuove generazioni, creando un legame intergenerazionale che sostenga questa missione anche in futuro.
Durante la celebrazione del 70° anniversario, prevista per il 21 settembre, si discuterà non solo del passato, ma anche del futuro. La presenza di 235 soci attivi, molti dei quali giovani, offre una speranza concreta per il proseguimento di questa grande opera di solidarietà. Tuttavia, il calo dei donatori e la necessità di rinnovare le strategie per attrarre un pubblico sempre più distratto rimangono problemi reali che non possono essere ignorati.
La forza dell’Avis non risiede esclusivamente nella raccolta di sangue, ma anche nella capacità di collaborare con altre associazioni e sostenere progetti culturali e sociali. Iniziative come Avisport e i concerti rock in Piazza Libertà rappresentano un modo per creare un legame profondo con la comunità. Queste attività hanno permesso all’Avis di farsi conoscere e apprezzare, non solo come ente di donazione, ma come parte integrante del tessuto sociale di Cornaredo. La partecipazione alle Feste di Cornaredo e di San Pietro all’Olmo dimostra che l’associazione è un attore attivo nella vita comunitaria.
È essenziale che la comunità continui a sostenere queste iniziative. Una società che dimentica il valore del volontariato rischia di perdere il senso di comunità. La donazione di sangue è solo una delle molte forme di altruismo; ogni gesto conta e ogni piccolo contributo può fare la differenza. L’Avis è un esempio di come, unendosi, si possano raggiungere traguardi straordinari. La celebrazione del 21 novembre, con la Festa del Donatore e un concerto rock, offrirà l’opportunità di celebrare non solo i donatori benemeriti, ma anche di coinvolgere ulteriormente la cittadinanza.
Guardando al futuro
È fondamentale guardare avanti con determinazione. Non basta festeggiare i successi passati; è necessario riflettere su come l’Avis possa evolversi per affrontare le sfide future. La società è in continua evoluzione e le esigenze cambiano rapidamente. L’Avis deve essere pronta ad adattarsi, innovare e rimanere rilevante. Questo richiede impegno, creatività e, soprattutto, una comunicazione efficace con le nuove generazioni.
In conclusione, il 70° anniversario dell’Avis di Cornaredo è un momento di celebrazione e riflessione. È cruciale interrogarsi su come garantire che il dono di sangue continui a essere una priorità nella nostra società e su come attrarre e coinvolgere i giovani nel volontariato. Queste domande richiedono risposte e un impegno collettivo. È necessario riflettere su come contribuire a un futuro in cui la solidarietà e il supporto reciproco siano sempre al centro delle nostre vite.