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Milano M2: riapertura e nuove sfide di accessibilità

Dopo la riapertura della M2, Milano affronta nuove sfide di accessibilità.

La riapertura della linea M2 della metropolitana di Milano, avvenuta dopo sette settimane di lavori, ha suscitato interesse. Tuttavia, è opportuno interrogarsi sulla reale significatività di questo traguardo. Nonostante possa sembrare una vittoria, emergono interrogativi cruciali. Milano necessita di interventi ben più sostanziali rispetto a semplici riaperture, e si analizzeranno le ragioni di tale affermazione.

Un’analisi dei lavori effettuati

La M2 è tornata operativa, con i treni che riprendono a viaggiare nel consueto orario. I lavori, iniziati il 19 luglio e conclusi in 51 giorni, hanno comportato un impegno significativo. Sono stati sostituiti i binari e posati 2.400 metri di nuove rotaie, utilizzati 700 metri cubi di calcestruzzo e stesi 3.300 metri quadrati di materassino antivibrante. Queste informazioni, sebbene impressionanti, pongono la questione se tali interventi siano sufficienti a garantire un servizio di qualità.

In un contesto urbano in continua evoluzione come Milano, la semplice riapertura di una linea metropolitana non è sufficiente. La circolazione tra alcune stazioni avverrà a velocità ridotta per alcune settimane, segnalando che ci sono ancora margini di miglioramento. Non si tratta solo di infrastruttura, ma di come queste opere si integrano nel contesto più ampio della mobilità cittadina.

Accessibilità: una priorità trascurata?

L’accessibilità è un tema che continua a essere trattato con superficialità. L’azienda di trasporto pubblico ATM ha annunciato l’installazione di sei ascensori nelle stazioni di Lanza e Moscova, ma questi lavori non erano previsti inizialmente. Gli ascensori saranno pronti solo entro la fine del 2025, mentre chi necessita di accesso senza barriere architettoniche è costretto a fronteggiare una realtà frustrante.

Entro i prossimi due anni, si prevede di installare ulteriori 31 ascensori in 15 stazioni della linea verde. La percentuale di accessibilità della M2 dovrebbe salire dal 66% al 91% entro il 2025. Tuttavia, resta da chiarire cosa accadrà nel 2026 quando si raggiungerà il 100%. Sarà solo un dato numerico, o si tradurrà in un reale miglioramento per i cittadini?

Conclusioni disturbanti

È tempo di essere onesti: Milano non può limitarsi a festeggiare la riapertura di una linea di metropolitana. Le vere sfide del trasporto pubblico risiedono nel garantire un accesso equo per tutti. Ogni opera realizzata deve essere considerata un passo verso un sistema di mobilità più inclusivo, non un traguardo in sé.

È fondamentale riflettere su questo aspetto: non lasciarsi ingannare dai festeggiamenti per la riapertura della M2. È necessario interrogarsi se queste opere stiano realmente migliorando la qualità della vita per tutti i cittadini di Milano. Solo attraverso questo tipo di analisi si potrà promuovere un vero cambiamento e non accontentarsi di risultati mediocri.

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