Un'avventura che unisce giovani e montagna, tra fede e riflessione, sull'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati.

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La combinazione di fede e avventura può sembrare un’idea stravagante, ma a Oropa, in provincia di Biella, ha preso vita un’esperienza unica che ha coinvolto una trentina di ragazzi. Di questi, cinque provenivano dalla pastorale di Castano Primo. Non si tratta di un semplice trekking, ma di un viaggio che ha saputo intrecciare spiritualità e attività fisica, creando un legame profondo tra giovani di diverse origini.
Un incontro tra fedi e cammini
Negli ultimi giorni, questi giovani si sono uniti ai loro coetanei di Milano per un’esperienza che ha superato i confini del semplice esercizio fisico. Dopo aver partecipato al Giubileo dei Giovani a Roma, hanno intrapreso una tre giorni di trekking a Oropa, un luogo carico di spiritualità e bellezza naturale. Questo evento è arrivato in un momento significativo: poco prima della canonizzazione del Beato Pier Giorgio Frassati, simbolo di come una fede profonda possa integrarsi con una vita attiva e impegnata.
Frassati, nato a Torino nel 1901, è ricordato non solo per la sua spiritualità, ma anche per la sua passione per la montagna e il suo impegno sociale. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di riflettere sulla sua eredità, camminando su sentieri che evocano la sua vita e i suoi valori. Ogni giorno, si sono cimentati in escursioni che variavano dagli otto ai sedici chilometri, alternando camminate, soste nei rifugi e momenti di meditazione. Questo approccio mette in discussione la narrativa comune secondo cui la spiritualità e lo sport siano due mondi separati.
La forza della comunità
La coordinazione dell’iniziativa è stata affidata a don Marco Fusi, un sacerdote milanese che ha saputo unire i partecipanti in un’esperienza di condivisione e crescita personale. L’atmosfera di gioia e entusiasmo che ha permeato questi giorni è il risultato di un lavoro collettivo. In un’epoca in cui molti giovani si sentono disconnessi dalla spiritualità, eventi come questo possono riscoprire il significato della comunità e dell’impegno reciproco.
In un mondo dominato dal materialismo e dall’individualismo, la riscoperta di valori come la solidarietà e l’impegno per gli altri può sembrare anacronistica. Tuttavia, i ragazzi di Castano e Milano hanno dimostrato che questi valori sono vivi e vegeti, pronti a emergere nei contesti giusti. La loro esperienza a Oropa non è stata solo un viaggio fisico, ma un percorso interiore che ha offerto nuovi spunti di riflessione e crescita.
Una riflessione finale: il cammino continua
In conclusione, è emersa la potenza di un viaggio che va oltre la semplice attività sportiva. I giovani sono tornati a casa non solo stanchi, ma ricaricati di entusiasmo e gioia, con una nuova consapevolezza del loro percorso spirituale. Non basta partecipare a eventi di massa per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Serve un impegno autentico, una connessione profonda con gli altri e con se stessi. Se questo può avvenire attraverso il trekking, allora è opportuno continuare a camminare insieme.
È importante riflettere su come integrare la vita spirituale con le proprie passioni, cercando di creare comunità che non solo parlano di valori, ma li vivono ogni giorno. La vera sfida è continuare questo cammino anche nella quotidianità, portando con sé l’entusiasmo e la gioia scoperti insieme.