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Go International: realtà o semplice passerella per l’export italiano?

L'export italiano è in crisi e gli eventi come Go International possono solo mascherare la realtà delle cose.

L’idea che eventi come Go International possano realmente trasformare il destino delle aziende italiane merita di essere scomposta. L’Allianz MiCo di Milano ospiterà il 17 e 18 settembre 2025 un evento dedicato all’export e all’internazionalizzazione. Tuttavia, è opportuno interrogarsi su cosa significhi realmente questa iniziativa. Sono previste più di 100 aziende e 40 workshop, ma ci si può davvero aspettare un reale vantaggio per i partecipanti?

L’internazionalizzazione è una chimera

La realtà è meno politically correct di quanto si voglia far credere. Mentre le aziende italiane si affannano a cercare opportunità all’estero, spesso dimenticano che l’internazionalizzazione non rappresenta una soluzione universale. Secondo dati recenti, solo il 30% delle PMI italiane esporta regolarmente. Inoltre, tra quelle che tentano di farlo, molte si scontrano con barriere culturali, burocratiche e logistiche che rendono il processo lungo e costoso. I workshop e le consulenze gratuite, come quelle offerte da Co.Mark TES, possono sembrare allettanti, ma quanto incideranno realmente sui risultati?

Fatti e statistiche scomode: l’export è in calo

I numeri parlano chiaro. Nel 2023, le esportazioni italiane hanno subito un rallentamento significativo, con una crescita di appena il 2% rispetto all’anno precedente, ben al di sotto delle aspettative. Le aziende che sperano di sfruttare eventi come Go International si trovano a combattere contro un mercato globale sempre più competitivo e saturo. Non si tratta solo di paesi emergenti come quelli dell’Africa e dell’America Latina, ma anche di nazioni già consolidate che stanno riducendo la loro dipendenza dalle importazioni italiane.

La vera opportunità è altrove

L’attenzione eccessiva sull’internazionalizzazione potrebbe distogliere le aziende italiane dalle opportunità che hanno sotto il naso. Invece di inseguire mercati lontani, le PMI dovrebbero concentrarsi sull’innovazione e sul miglioramento della propria offerta. La digitalizzazione e l’e-commerce rappresentano vie più promettenti e meno rischiose per espandere il proprio business. La pandemia ha dimostrato che molte aziende possono prosperare anche senza dover varcare i confini nazionali.

Conclusione disturbante ma riflessiva

In conclusione, l’evento Go International potrebbe rappresentare un bel palcoscenico, ma è fondamentale non farsi illudere da una facciata di opportunità. Le aziende italiane devono affrontare la realtà: l’internazionalizzazione non è la soluzione magica che risolverà i loro problemi. Ciò che serve è un cambiamento di mentalità, una visione più pragmatica e una strategia che prenda in considerazione le sfide reali del mercato globale.

È tempo di guardare oltre le illusioni e considerare come le aziende possano realmente adattarsi e prosperare in un contesto economico in continua evoluzione.

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