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Giunta comunale di Settimo Milanese: la nomina controversa di Massimiliano Capellini

La recente nomina di Massimiliano Capellini come assessore a Settimo Milanese genera polemiche e interrogativi sulla trasparenza della politica locale.

La politica locale può sembrare un teatro dell’assurdo, e la recente aggiunta di Massimiliano Capellini alla giunta comunale di Settimo Milanese ne è una chiara dimostrazione. Con un decreto sindacale datato primo settembre, il sindaco Fabio Rubagotti ha deciso di arricchire la sua squadra con un nuovo assessore, ma la scelta ha sollevato più di qualche sopracciglio. In un contesto in cui l’opposizione si interroga sulla necessità di questa nomina, è evidente che la questione merita attenzione.

Un assessore dalle elezioni controverse

Capellini, classe 1976, ha ricevuto deleghe importanti come Commercio e Politiche del Lavoro, ma il suo passato elettorale è caratterizzato da risultati deludenti. Con soli 7 voti ricevuti alle elezioni dello scorso anno, la sua nomina sembra ignorare la volontà popolare. Questa scelta potrebbe riflettere pressioni politiche esterne, in particolare quelle del MoVimento 5 Stelle, che, nonostante un misero 3%, sembra aver influenzato la composizione di questa giunta.

La questione non è solo una questione di numeri; riguarda la legittimità della decisione e la rappresentanza della comunità. È difficile sostenere che un assessore con così pochi consensi possa realmente rappresentare le esigenze di un’intera comunità.

La gestione della giunta e le sue deleghe

Ruggiero Delvecchio, capogruppo della lista civica Oltre, ha evidenziato ulteriori punti critici. Come si valuta l’operato della giunta nel primo anno di mandato? Se, come sostiene il sindaco, tutto è andato bene, perché aggiungere una figura che comporta un ulteriore costo per i cittadini di Settimo? In un periodo di risorse scarse e di attenzione verso la gestione del denaro pubblico, questa nomina appare più come una mossa politica che come una reale necessità amministrativa.

Il sindaco Rubagotti ha giustificato l’aggiunta di Capellini come una risposta a sfide specifiche nei settori del commercio, delle politiche del lavoro e degli eventi per i giovani. Tuttavia, rimane il dubbio sulla validità di questa soluzione e se non sia piuttosto un tentativo di coprire le lacune nella gestione della giunta.

Conclusioni e riflessioni sul futuro politico

In conclusione, la nomina di Massimiliano Capellini come assessore non rappresenta solo un fatto amministrativo, ma un campanello d’allarme per la democrazia locale. L’assenza di trasparenza e la gestione delle pressioni politiche pongono interrogativi sulla direzione futura della giunta di Settimo Milanese. È fondamentale che i cittadini rimangano vigili e richiedano chiarimenti sulle azioni intraprese e sulle decisioni adottate. La politica non dovrebbe essere un gioco per pochi, e la voce della comunità deve sempre essere rispettata.

È essenziale riflettere criticamente su quanto accade nel proprio comune e non accettare passivamente le scelte politiche, anche quando sembrano legittime. La vera democrazia si fonda sulla partecipazione e sul controllo, non su un mero voto ogni cinque anni.

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