Olimpia Milano è pronta a ripartire, ma le basi della sua stagione di redenzione sono solide o fragili?

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Diciamoci la verità: la stagione 2025-2026 dell’Olimpia Milano è iniziata con più interrogativi che certezze. L’intento di riscatto è evidente, ma la squadra è davvero pronta a riprendersi il trono in Italia e a competere a livello europeo? Con un roster che sembra più una pensione per ex giocatori che una squadra di elite, è lecito chiedersi se le ambizioni siano realistiche o solo un gioco di illusioni.
Preparativi e incertezze: la nuova era di Messina
La mattina che ha segnato l’inizio della preparazione è stata guidata dal nuovo preparatore fisico Chatzichristos, seguita da un allenamento sul campo sotto la direzione di coach Messina. Con 13 giocatori a disposizione, l’aggiunta di Ceccato, classe 2007, per sostituire l’infortunato Tonut, sembra più una mossa di emergenza che una strategia a lungo termine. E mentre si aspetta la conclusione delle trattative con Leonardo Totè, il sesto giocatore che dovrebbe rafforzare la squadra, le certezze sono poche e le domande molte. Ma chi può dire se questa strategia porterà a risultati tangibili?
Non solo Totè, ma anche il futuro di Danilo Gallinari è avvolto nel mistero. Gallo sta considerando un possibile ritorno a Milano, ma la sua posizione è chiara: “Per tornare, devi essere voluto”. Questo non è un messaggio di benvenuto, ma un campanello d’allarme su quanto la società sia realmente impegnata nel costruire una squadra competitiva. Se le voci di mercato restano tali e non si traducono in azioni concrete, la stagione potrebbe rivelarsi un’altra delusione. E la domanda sorge spontanea: i tifosi sono pronti a tollerare un altro anno di alti e bassi?
Il grande sogno di dominare in Italia e in Europa
Il piano di Messina è ambizioso: partire dalla Supercoppa per ripristinare la supremazia in Italia e lanciarsi nell’EuroLeague. Ma qui emerge un’altra verità scomoda: con solo due giocatori impegnati nelle nazionali, Ricci e Guduric, il resto del team non sembra certo di poter competere ad alti livelli. EuroBasket si concluderà a metà settembre, e già alla fine del mese le squadre dovranno essere pronte a scendere in campo, con appena due settimane di preparazione. Una tempistica che fa rabbrividire se si considera la qualità e la condizione fisica dei giocatori. È davvero possibile costruire una squadra vincente in così poco tempo?
La verità è che la squadra si trova a dover affrontare più sfide di quante se ne possano immaginare. Con atleti in fase calante come Booker e Brown, e infortuni ricorrenti di Cancar e Nebo, l’idea di “dominare” in Italia sembra più una barzelletta che un obiettivo serio. Dobbiamo smettere di illuderci: il re è nudo, e ve lo dico io: non basta una nuova stagione per rimediare a scelte sbagliate e a un roster che sembra più un esperimento che una squadra di pallacanestro. I tifosi meritano di più, non credete?
Conclusioni provocatorie: riflessioni su una stagione incerta
In sintesi, la stagione 2025-2026 dell’Olimpia Milano si presenta come un puzzle incompleto. Le ambizioni ci sono, ma le basi su cui poggiano sembrano fragili. La realtà è meno politically correct: senza investimenti strategici e una visione chiara, il rischio di una nuova stagione di insuccessi è palpabile. E mentre i tifosi sognano, la dirigenza deve rispondere a una domanda cruciale: sono pronti a rinunciare ai sogni per affrontare la dura realtà del presente? Non sarebbe ora di rivedere le priorità e investire in un futuro più solido?
Invito tutti a riflettere su questo: è il momento di mettere in discussione le narrative che ci vengono propinate e considerare se l’Olimpia Milano è davvero sulla strada della redenzione o se stiamo semplicemente assistendo a un altro capitolo di un racconto comico. La storia si ripete, e noi siamo qui a guardare, sperando in un cambiamento che, al momento, sembra lontano.