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Come i lavori pubblici possono influenzare le tradizioni locali

Un'analisi provocatoria su come i lavori pubblici possono alterare le tradizioni locali e le celebrazioni.

Diciamoci la verità: la riconsegna di un cantiere mentre ci si prepara per una festa di paese non è solo una mossa strategica, ma nasconde più insidie di quanto si possa pensare. A Cornaredo, il Progetto Spugna ha finalmente visto la luce, ma con esso sorgono interrogativi sulle reali priorità della comunità e sull’effettivo valore di questi interventi. In un mondo dove la tradizione spesso viene sacrificata sull’altare del progresso, è fondamentale riflettere su ciò che stiamo davvero celebrando.

Il progetto Spugna: un’iniziativa che fa discutere

I lavori di deimpermeabilizzazione del suolo e gestione delle acque meteoriche sono indubbiamente necessari, ma la tempistica della loro conclusione solleva più di qualche dubbio. Iniziati alla fine del 2024, questi interventi, frutto di un accordo tra la Città Metropolitana di Milano e CAP Holding, sono sostenuti da fondi del PNRR. Ma ci chiediamo: sono davvero più importanti di una festa di paese? E i cittadini sono veramente coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro territorio? La risposta è più complessa di quanto si pensi.

La verità è che c’è un forte scollamento tra le necessità delle amministrazioni e le esigenze delle comunità locali. Mentre i fondi vengono spesi per progetti ambiziosi, il tessuto sociale e culturale rischia di essere trascurato. La festa del paese, che si terrà proprio nell’area oggetto dei lavori, rappresenta un’occasione per riunire la comunità, ma non può e non deve diventare un semplice accessorio di un progetto più grande che passa sopra le teste dei cittadini.

Le conseguenze di una gestione superficiale

La realtà è meno politically correct: la gestione delle acque meteoriche e la deimpermeabilizzazione sono questioni vitali, ma non possono giustificare la mancanza di ascolto nei confronti dei cittadini. La chiusura del cantiere mercoledì 27, giusto in tempo per la festa, è un atto simbolico ma anche una mossa strategica che può minare la credibilità delle istituzioni. Chi lo dice che i lavori devono interrompersi solo per l’evento? Dobbiamo chiederci se davvero vogliamo una comunità in cui le voci dei cittadini vengono ascoltate.

Le aree pubbliche non sono semplici spazi vuoti da riempire con progetti tecnici; sono il cuore pulsante di una comunità. La riapertura del cantiere dopo la festa per completare opere come le aree verdi e il nuovo parapetto non deve diventare un pretesto per ignorare le voci dei cittadini. La comunità deve essere coinvolta, non solo come spettatrice, ma come protagonista del cambiamento che desidera vedere.

Conclusione: un invito alla riflessione

In conclusione, la riconsegna del cantiere di CAP Holding a Cornaredo, pur essendo un passo avanti per l’ambiente, solleva interrogativi rilevanti riguardo al rapporto tra comunità e amministrazione. La festa del paese, che dovrebbe essere un momento di celebrazione collettiva, rischia di diventare un evento messo in secondo piano da logiche burocratiche e piani urbanistici. So che non è popolare dirlo, ma è tempo di chiedersi: cosa vogliamo davvero preservare nel nostro vivere comune?

Invitiamo quindi a un pensiero critico: riflettiamo su come queste iniziative possano davvero servire il bene della comunità, e non solo gli interessi di pochi. In un’epoca in cui le tradizioni sono sempre più a rischio, il momento di agire è ora. Non restiamo in silenzio, la nostra voce conta!

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