×

Riscoprire Chabrol e Somaini: arte e cinema in dialogo

Un'analisi provocatoria su come arte e cinema svelano le ipocrisie della società moderna.

La cultura è un campo di battaglia, e il programma che la cineteca milanese propone nei prossimi mesi ne è un chiaro esempio. Diciamoci la verità: l’arte e il cinema non sono solo forme di espressione, ma potenti strumenti di critica sociale. Claude Chabrol, maestro della Nouvelle Vague francese, e Francesco Somaini, scultore visionario italiano, sono i protagonisti di un’iniziativa che invita a riflettere su temi scomodi e attuali.

Un viaggio nell’arte di Francesco Somaini

La mostra “Il mondo nuovo – 100 anni di Francesco Somaini” apre le porte a una delle figure più significative dell’arte italiana del Novecento. Si svolgerà dal 9 settembre 2025 al 31 gennaio 2026, ma già dal 27 agosto inizierà un’intensa rassegna dedicata ai capolavori restaurati di Chabrol. La realtà è meno politically correct di quanto si vorrebbe: Somaini non è solo un artista, ma un pensatore che ha cercato di dare forma al “nuovo mondo” attraverso le sue opere. Il suo lavoro invita a una riflessione profonda sul rapporto tra uomo, spazio e materia.

In un’epoca in cui l’arte è spesso relegata a mero intrattenimento, la figura di Somaini emerge come un faro di autenticità. La mostra non si limita a esporre opere, ma propone un percorso fotografico che documenta la sua genesi creativa. Questa iniziativa è un invito a riscoprire la potenza della scultura, un linguaggio che, seppur spesso sottovalutato, possiede la capacità di parlare direttamente all’anima. Ti sei mai chiesto quanto possa influenzare la percezione della realtà un’opera d’arte? Somaini ci invita proprio a esplorare questa domanda.

Il cinema di Claude Chabrol: una critica affilata

Dal 27 agosto al 17 settembre, la rassegna “I capolavori restaurati di Claude Chabrol Anni ‘70” proietta sette film che svelano la borghesia francese nei suoi vizi e nelle sue nevrosi. Chabrol, con il suo sguardo lucido e ironico, riesce a mettere a nudo le ipocrisie sociali attraverso una narrazione che combina noir, thriller e commedia grottesca. Il re è nudo, e ve lo dico io: la sua capacità di esplorare le dinamiche di potere e le relazioni umane è disarmante.

Con oltre 50 film a suo nome, Chabrol ha saputo intrattenere e, al contempo, disorientare il pubblico. Ogni proiezione non è solo un momento di svago, ma un’opportunità per riflettere sulle tensioni presenti nella società. La rassegna offre opere raramente viste, oggi restaurate, che stimolano una conversazione critica su ciò che significa essere parte di una comunità. So che non è popolare dirlo, ma ogni film di Chabrol è un invito a farci domande scomode su noi stessi e sul mondo che ci circonda.

Un dialogo tra arte e cinema

La sinergia tra Somaini e Chabrol non è casuale. Entrambi condividono un approccio profondo e critico verso la realtà. Mentre Somaini dà forma a un linguaggio scultoreo visionario, Chabrol analizza con distacco le tensioni e le contraddizioni della società francese. In un’epoca in cui ci si rifugia nei social e nei racconti superficiali, la proposta della cineteca milanese si erge come un faro di speranza. È un invito a guardare oltre le apparenze, a esplorare ciò che si nasconde sotto la superficie.

La mostra e la rassegna cinematografica rappresentano un’occasione unica per confrontarsi con questioni di fondo che riguardano l’arte, la società e la nostra esistenza. Concludendo, è fondamentale non limitarsi a essere spettatori passivi. In un momento storico in cui l’arte e il cinema possono fungere da specchio della nostra società, l’invito è a riflettere, a mettere in discussione le narrative dominanti e a sviluppare un pensiero critico. Perché, in fin dei conti, il dialogo tra arte e vita è ciò che rende l’esperienza umana davvero significativa.

Leggi anche