L'apertura di IcareArese promette un supporto psicologico accessibile, ma è sufficiente per risolvere i problemi di salute mentale della comunità?

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In un mondo dove il benessere psicologico viene spesso trascurato, la notizia dell’apertura di uno sportello psicologico ad Arese potrebbe sembrare un passo avanti. Ma diciamoci la verità: è davvero la risposta che la comunità aspetta? L’Azienda Speciale Aresina, su impulso dell’Amministrazione comunale, ha avviato una selezione di professionisti per lanciare IcareArese, un servizio di consulenza psicologica a prezzi calmierati. Tuttavia, ci sono molteplici sfaccettature da considerare prima di esaltare questa iniziativa.
Un servizio necessario o un’illusione?
La realtà è meno politically correct: l’emergenza sanitaria globale ha portato a un aumento esponenziale dei problemi di salute mentale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di persone che sperimentano ansia e depressione è raddoppiato negli ultimi due anni. Allora, è sufficiente un nuovo sportello per affrontare una crisi di tale portata? La risposta, so che non è popolare dirlo, è complessa. L’idea di un accesso facilitato ai servizi psicologici è senza dubbio lodevole, ma da sola non basta. Non dimentichiamo che la salute mentale richiede un approccio olistico, che va oltre la semplice consulenza.
Inoltre, la scelta di collocare il servizio all’interno di una farmacia comunale, pur essendo pratica, rischia di ridurre lo spazio per una vera e propria terapia. La dimensione della salute mentale non può essere relegata in un ambiente che evoca medicinali e malattia. I cittadini meritano uno spazio dedicato, dove possano sentirsi liberi di esprimere le proprie vulnerabilità senza il timore di essere giudicati. Ti sei mai chiesto quanto sia importante sentirsi al sicuro mentre si parla delle proprie fragilità?
Chi beneficerà veramente di IcareArese?
Il Sindaco e le assessore hanno evidenziato come questa iniziativa sia rivolta principalmente ai giovani, con tariffe ulteriormente calmierate per questa fascia d’età. Ma chi siamo noi per decidere chi ha bisogno di supporto? La salute mentale non ha età e non dovrebbe essere categorizzata. La verità è che, in una società che continua a stigmatizzare la vulnerabilità, ogni cittadino, giovane o meno giovane, potrebbe trarre beneficio da un aiuto psicologico. Tuttavia, il rischio è che questo sportello diventi un mero palliativo, piuttosto che una soluzione duratura.
Inoltre, l’accessibilità economica è fondamentale. Tuttavia, dal punto di vista etico, dovremmo chiederci se un servizio a pagamento, anche se calmierato, sia la vera risposta alle difficoltà economiche e sociali che molti stanno affrontando. La salute mentale dovrebbe essere un diritto garantito, non un lusso accessibile solo a chi può permetterselo. Ciò ci porta a considerare la sostenibilità di questa iniziativa nel lungo periodo. Ci hai mai pensato? Quali sono le conseguenze di un accesso limitato ai servizi di supporto psicologico?
Riflessioni finali e invito al pensiero critico
In conclusione, l’apertura di IcareArese rappresenta senza dubbio un passo verso il riconoscimento dell’importanza della salute mentale. Tuttavia, è essenziale non fermarsi a un’iniziativa isolata. La comunità di Arese deve interrogarsi: come possiamo garantire un sostegno reale e duraturo a tutti i cittadini? Invitiamo tutti a riflettere su come, insieme, possiamo costruire un ambiente in cui la salute mentale non sia solo una parola d’ordine, ma una priorità concreta. La vera sfida non è solo l’apertura di uno sportello, ma il cambiamento di mentalità che deve accompagnarlo. Sei pronto a far parte di questo cambiamento?