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Palazzo Casanova: riqualificazione e futuro della biblioteca di Bareggio

La riqualificazione del Palazzo Casanova è solo un'altra promessa elettorale o rappresenta un reale cambiamento per la comunità di Bareggio?

La recente partenza dei lavori di riqualificazione del Palazzo Casanova a Bareggio, finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un contributo di 3 milioni e 750mila euro, suscita non poche interrogativi. È davvero possibile che questa iniziativa porti a un miglioramento tangibile per la comunità, o si tratta semplicemente di un intervento simbolico, destinato a svanire nel nulla come tanti altri progetti pubblici? Chiunque abbia lavorato nel settore pubblico sa che le promesse di rinnovamento spesso si trasformano in delusioni cocenti.

Un budget significativo per un restyling necessario

Il progetto prevede un restyling completo del Palazzo, che ospita non solo la biblioteca, ma anche alcuni uffici comunali. Oltre alle migliorie interne, si parla anche del recupero di un’area verde, che, a quanto pare, non è mai stata utilizzata. Ma quanto può realmente influenzare la qualità della vita dei cittadini un intervento che si concentra più sugli aspetti estetici piuttosto che su quelli funzionali? I dati di crescita raccontano una storia diversa: senza un chiaro product-market fit, anche il miglior progetto di riqualificazione rischia di rimanere bloccato in una condizione di stagnazione.

Durante i lavori, i servizi bibliotecari saranno temporaneamente trasferiti al centro polifunzionale Martin Luther King. Questa soluzione, purtroppo, non è priva di criticità. La fruibilità di un servizio essenziale come quello bibliotecario, in un contesto di transizione, può comportare un aumento del churn rate tra gli utenti, che potrebbero non tornare una volta che la situazione tornerà alla normalità. Come possiamo garantire che i cittadini non perdano l’interesse per un servizio così importante?

Il messaggio del sindaco e le reali implicazioni

Il sindaco Linda Colombo ha dichiarato che l’obiettivo è restituire valore al Palazzo e all’area circostante, con particolare attenzione ai giovani. Questa visione è certamente lodevole, ma ho visto troppe startup fallire per mancanza di un approccio strategico e di dati solidi. La vera domanda è: quali metriche sono state utilizzate per definire il successo di questo intervento? Senza dati chiari, qualsiasi progetto rischia di diventare un mero esercizio di stile.

Il cambiamento di una biblioteca deve andare oltre il semplice aspetto fisico. È fondamentale sviluppare un piano di utilizzo che coinvolga attivamente i giovani e la comunità, per garantire una sostenibilità a lungo termine. Se i servizi offerti non rispondono ai bisogni reali della popolazione, il rischio è quello di tornare a una situazione di partenza, con un edificio ristrutturato ma vuoto di contenuti.

Lezioni pratiche per il futuro

Che cosa possiamo imparare da questa situazione? Per i founder e i project manager, la lezione è chiara: non basta avere un bel progetto e un budget solido. È altrettanto importante avere una visione strategica e dati che supportino le decisioni. I progetti devono essere costruiti attorno alle reali esigenze degli utenti, con un focus sul PMF (product-market fit) che garantisca una fruizione effettiva e duratura.

La chiave del successo risiede nell’analisi continua e nella capacità di adattamento. Se il Palazzo Casanova vuole davvero diventare un punto di riferimento per la comunità, occorre che l’amministrazione comunale ponga in essere un monitoraggio costante delle metriche di utilizzo e soddisfazione da parte dei cittadini. Solo così si potrà trasformare una promessa in una realtà tangibile e duratura.

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