Il trapper Baby Gang condannato a quasi tre anni per la sparatoria in zona corso Como.

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Il verdetto della Cassazione
La Corte di Cassazione ha emesso un verdetto definitivo riguardo al processo che ha coinvolto il trapper Baby Gang, 23 anni, condannandolo a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione. Questo provvedimento si riferisce a una sparatoria avvenuta nella movida milanese, precisamente in via di Tocqueville, nei pressi di corso Como, dove due ragazzi senegalesi sono rimasti feriti. La decisione della Cassazione segna un momento cruciale nella carriera di Baby Gang, già noto per il suo successo musicale e per le sue apparizioni nelle cronache giudiziarie.
Il contesto della sparatoria
La sparatoria, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, ha visto coinvolti diversi giovani legati al mondo della musica trap. Secondo le indagini condotte dal pubblico ministero Francesca Crupi, il gruppo di Baby Gang avrebbe teso un agguato a due ragazzi senegalesi, culminato in una rissa durante la quale sono stati esplosi colpi di pistola. I due feriti hanno riportato lesioni alle gambe, un episodio che ha scosso la comunità locale e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nella zona della movida milanese.
Oltre alla condanna di Baby Gang, anche altri imputati hanno ricevuto pene significative. Tra questi, Simba La Rue, un altro trapper, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Entrambi i giovani artisti, con un seguito di centinaia di migliaia di fan, si trovano ora a dover affrontare le conseguenze delle loro azioni, che non solo hanno danneggiato la loro reputazione, ma hanno anche sollevato preoccupazioni riguardo al fenomeno della violenza tra i giovani nella scena musicale. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, a metà febbraio, Baby Gang e Simba erano stati fermati a Milano mentre si trovavano a bordo di un SUV costoso, con a bordo anche sostanze stupefacenti.