La valutazione descrittiva nella scuola primaria: sfide normative e sperimentazioni per migliorare l'apprendimento degli studenti
Elisabetta Nigris, docente presso l’Università di Milano-Bicocca, specializzata in Progettazione didattica e valutazione, oltre a essere consigliera per il Comune di Milano, ha guidato un gruppo di lavoro ministeriale focalizzato sulla valutazione descrittiva nella scuola primaria.
Il giudizio sintetico solleva interrogativi: “La scuola si troverà ad affrontare un’ulteriore scossa legislativa, con un cambiamento imposto dall’alto che non dà ai docenti il tempo necessario per rivedere il loro approccio su un aspetto cruciale come la valutazione. Inoltre, il Ministero non ha valutato gli effetti delle precedenti normative. È davvero un peccato vedere andare sprecato quanto realizzato negli ultimi tre anni da tanti insegnanti, i quali hanno appreso come offrire feedback dettagliati. Questi feedback spiegano agli studenti ciò che hanno acquisito, le aree in cui non hanno raggiunto gli obiettivi e, cosa fondamentale, le strategie per conseguire risultati migliori. Questo approccio potrebbe migliorare l’apprendimento di tutti, non solo di coloro che possono apprendere autonomamente”.
La questione attuale riguarda il giudizio sintetico e i suoi effetti sulla valutazione nella scuola primaria. I docenti si trovano di fronte a un cambiamento imposto dal Ministero senza il tempo necessario per adattarsi. Inoltre, non sono stati valutati gli effetti delle precedenti normative. Questo solleva interrogativi sul valore del lavoro svolto dagli insegnanti negli ultimi tre anni, che hanno imparato a offrire feedback dettagliati agli studenti per migliorare il loro apprendimento.
Sperimentazioni in atto
La vera sfida consiste nel preservare le risorse investite per aiutare gli insegnanti a riflettere sulle priorità educative, senza compromettere il legame tra alunni e docenti. Riteniamo che ci siano possibilità anche in questo nuovo contesto normativo: possiamo appoggiarci alle crescenti pratiche e sperimentazioni in atto nelle scuole secondarie di diverse città italiane, dove stanno sviluppando metodi e strumenti rigorosi per la raccolta delle evidenze sugli apprendimenti, collaborando con gli studenti, che diventano progressivamente più capaci di valutare il proprio percorso formativo.
Le sperimentazioni in atto riguardano le scuole secondarie di diverse città italiane, come Milano, in particolare presso il liceo Boccioni e il Carducci, dove sono in corso collaborazioni con le università. Queste iniziative hanno dimostrato di apportare notevoli benefici, sia per quanto riguarda l’apprendimento degli studenti sia per l’aumento della loro motivazione nello studio e nell’impegno.