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Il rappresentante legale di Milano, Viola, ha esclamato che la situazione al Meazza è completamente illegale. Ecco come le aree curve dello stadio sono cadute sotto il controllo della ‘ndrangheta

Nella documentazione ufficiale, è rivelato che lo stadio San Siro e le attività economiche collegate ad esso, sembrano sfuggire a qualsiasi controllo legale. Questo fenomeno, sarebbe dovuto, almeno parzialmente, ad alcune insufficienze gestionali da parte della Fc Internazionale nella sua relazione con i tifosi: ci sarebbero serie negligenze nei controlli all’ingresso dello stadio; l’assegnazione di biglietti a soggetti implicati nel crimine, che in seguito impongono significativi sovrapprezzi nella rivendita; partecipazione ai profitti da parte di individui incriminati o già condannati per crimini di stampo mafioso, che successivamente trasferiscono le risorse monetarie alle organizzazioni criminali alle quali fanno parte. Questi dettagli sono stati riportati dal procuratore di Milano Marcello Viola durante una conferenza stampa.

Nel provvedimento si fa riferimento a “facilitazioni di contatti” e a diverse situazioni come “l’assegnazione di 1500 biglietti all’area curva nord, dopo forti pressioni, per la finale di Champions League”, “la corresponsione di ulteriori abbonamenti al settore nord in seguito alla messa fuori gioco del gruppo ultras noto come Irriducibili”. Si menzionano altresì i “frequenti rapporti con We Are Milano, dietro cui si celerebbe l’invisibile direzione di Andrea Beretta; L’accesso continuo allo stadio di soggetti sprovvisti di biglietto, reso possibile dalle gravi intimidazioni ai danni degli steward, una circostanza che si protrae da tempo senza che nessuno sembri in grado di risolverla”.

Una sezione del provvedimento riguarda, per esempio, “l’incontro” tra alcuni leader ultras, come Marco Ferdico, oggi in carcere, “con il calciatore Skriniar” e “i primi contatti con l’allenatore” Simone Inzaghi.

Il procuratore Viola ha dichiarato che è stata condotta “un’indagine complessa” dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda), che ha collegato diverse indagini realizzate da diverse divisioni della Polizia di Stato, insieme al Gico di Milano e allo Scico della Gdf. Alle azioni cautelative eseguite si sono aggiunte decine di perquisizioni a carico di altri sospetti. Allo stesso tempo, la Divisione Anticrimine della Questura di Milano “ha imposto a vari individui diverse restrizioni all’accesso ai luoghi dove si svolgono eventi sportivi”, ovvero i Daspo, o “ha comunque avviato le relative procedure nei confronti di molte altre persone”. Secondo l’accusa, le indagini hanno permesso “di rilevare la presenza di penetrazioni criminali tra gli ultras e hanno coinvolto i leader delle cosiddette direzioni dei tifosi organizzati delle due principali squadre di calcio milanesi”.

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