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Albertosi elabora un’interpretazione su Inter-Milan, indicando un incontro privo di favoriti. Tuttavia, se Leao non si esibisce bene per i rossoneri, potrebbe essere problematico

Milano – Quando Enrico Albertosi pensa ai derby di Milano che ha giocato, risponde: “Le partite fra squadre della stessa città sono sempre intense, entrambi i team bramano la vittoria. Ho avuto la fortuna di vincerne diverse, sia in campionato che in Coppa Italia. È molto gratificante, non c’è nulla di più eccitante di una vittoria in derby. Immagina di avere 80.000 spettatori che tifano per te dalla tribuna e diventano pazzi di gioia se vinci. È una questione di rivalità cittadina”. C’era competition anche fuori dal campo? “Non realmente, durante la mia carriera facevo volentieri compagnia a Bellugi, Facchetti, perché li conoscevo anche da nazionale. Eravamo amici prima della partita, ma durante il match ognuno giocava per la sua squadra”. Quale derby rimane impresso nella sua memoria? “Indimenticabile quello dell’anno in cui abbiamo trionfato nel campionato della stella: eravamo sotto 2-0 e De Vecchi ha segnato due reti in soli dieci minuti. E non era solito a segnare molti gol…”. Dobbiamo anche ricordare che lei salvò un rigore… Quindi, è impossibile fare pronostici sul derby? “Esatto. La situazione attuale non fa eccezione. Un match è fatto di momenti fondamentali, se riesci a capitalizzare, vinci. Un errore è spesso punito”. Nonostante i biglietti siano stati disponibili fino all’ultimo, le tribune saranno piene. Sente che c’è un po’ di disinteresse? “Direi che i costi eccessivi sono una delle cause principali. E comunque è solo la quinta giornata di campionato. È un derby, ma non determinante per il titolo”. Da spettatore, si sente un po’ distante dal mondo del calcio. “In effetti sì, non mi diverte come un tempo”.

Dopo aver dedicato molti anni al calcio, mi complaceva osservare un match. Tuttavia adesso, questa costante ritirata con la palla non mi stimola particolarmente, non esiste un giocatore che sfugge al suo avversario. In passato, passavo la palla al difensore e immediatamente ci spostavamo verso l’altro estremo del campo, laddove si poteva segnare. Oggigiorno, i gol arrivano spesso da punizioni, calcio d’angolo o una respinta. Non vedo più molti gol veri e propri”. Farò un’eccezione per il Derby di Milano? “Certo, per il Derby certamente. Nonostante, da quello che ho osservato contro il Liverpool, non posso dire che il Milan mi abbia fatto una grande impressione. Gli inglesi hanno dimostrato di essere superiori al Milan. Il Milan ha un ritmo troppo incostante. Se Leao è in forma, possono segnare, in caso contrario le cose si complicano. Mi sembra una squadra che dipende eccessivamente dal lato sinistro”.

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