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Ragazzo picchiato in Questura a Milano: sotto indagine otto agenti

Un vent'enne tunisino sarebbe stato picchiato in questura dagli agenti. Le indagini sono ancora aperte.

ragazzo picchiato in questura

Un cittadino tunisino di 20 anni avrebbe subito un pestaggio all’interno dell’ufficio immigrazione situato in via Montebello. Otto agenti di polizia sono attualmente sotto inchiesta per un presunto episodio di violenza avvenuto nei corridoi dell’ufficio immigrazione della questura di Milano.

Il giovane tunisino è al centro di questa vicenda, e sette agenti sono accusati di violenza privata aggravata dall’abuso di potere e “violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione”. Un’ottava poliziotta è indagata per non aver denunciato o segnalato l’incidente ai suoi superiori. L’articolo che riporta la notizia è stato pubblicato su Il Giorno, firmato da Andrea Gianni e Nicola Palma.

Ragazzo picchiato in Questura: la dinamica dell’episodio

L’episodio si sarebbe verificato nel pomeriggio del 5 ottobre, intorno alle 16. Secondo quanto riportato dal quotidiano milanese, il giovane è stato portato in Questura in via Montebello dalle volanti con l’intenzione di trattenere e successivamente condurre il giovane in un centro di accoglienza in attesa del rimpatrio. Le telecamere a circuito chiuso che sorvegliano i corridoi hanno parzialmente registrato quanto è accaduto all’interno della struttura.

Otto poliziotti sotto indagine grazie alle registrazioni video

Nel video, intorno alle 16.05, il giovane è visto discutere animatamente con uno dei poliziotti. Quest’ultimo lo costringe a sedersi su una sedia e successivamente lo colpisce con uno schiaffo al volto. Pochi istanti dopo, il giovane viene afferrato per il braccio e trascinato per il corridoio mentre si dimena. Altri agenti intervengono per bloccare e immobilizzare il giovane, che viene sollevato di peso e trasportato in un’area non coperta dalle telecamere. Tutto ciò avviene sotto gli occhi di una poliziotta che assiste alla scena senza intervenire.

Le indagini e il procedimento legale

Successivamente, secondo quanto emerso dall’inchiesta della procura, il giovane sarebbe stato colpito con calci e pugni all’addome e al torace, mentre uno degli aggressori gli avrebbe ripetutamente sbattuto la testa contro la parete. Il caso è stato portato all’attenzione della procura di Milano, presumibilmente a seguito di una segnalazione da parte di altri agenti presenti durante l’accaduto.

Il pm Giovanna Cavalleri ha acquisito la testimonianza del giovane tramite un incidente probatorio, cristallizzando così le sue dichiarazioni, che potrebbero essere utilizzate in un possibile processo futuro. Nelle settimane successive, il tunisino è stato trasferito al Cara di Gorizia, dove ha presentato una richiesta di protezione internazionale, decidendo tuttavia di non sporgere denuncia.

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