Il primo rapporto dell’Osservatorio Casa Abbordabile (Oca), promosso da Consorzio Cooperative Lavoratori (Ccl), Delta Ecopolis e il Politecnico di Milano, offre un’analisi dettagliata della situazione degli affitti a Milano.
Nel periodo 2015-2021, i prezzi medi delle abitazioni a Milano sono cresciuti del 41%, gli affitti medi del 22%, mentre la retribuzione media di operai e impiegati è aumentata solo del 3% e del 7%, rispettivamente. Questa contraddizione evidenzia una sfida significativa per la città.
Lo studio dell’Osservatorio Casa Abbordabile sottolinea i processi di ridimensionamento e trasformazione dell’intervento pubblico nel settore delle politiche abitative in Italia.
Questi processi, uniti alle dinamiche di un mercato immobiliare svincolato dall’economia reale, stanno contribuendo a una situazione critica a livello nazionale.
Il report evidenzia anche un aumento significativo dei costi delle abitazioni nelle zone periferiche di Milano dal 2015. Questo aumento ha un impatto progressivo sui lavoratori a reddito medio-basso, creando una maggiore pressione finanziaria per chi cerca un’abitazione in queste aree.
A Milano, la relazione tra redditi e costi abitativi è diventata problematica, con un aumento progressivo dei valori immobiliari nelle zone periferiche dal 2015. Analizzando i dati relativi all’edilizia residenziale pubblica, emerge una significativa discrepanza tra domanda e offerta: dal 2015 al 2021, sono stati richiesti permessi di costruire per soli 196 alloggi, rappresentanti solo l’1,1% del totale delle richieste. Nel 2022, nonostante 36.946 nuclei familiari abbiano presentato domanda, sono disponibili solo 1.523 alloggi e ne sono stati assegnati 1.297.